Bomba, non si ferma la protesta contro il progetto di estrazione del gas

A Bomba non si ferma la protesta contro il progetto di estrazione del gas nei pressi della diga: l’amministrazione comunale chiede il rigetto definitivo dell’istanza, rimarcando i problemi idrogeologici che insistono sul territorio

La LNEnergy non presenta lo studio commissionato all’Università d’Annunzio Chieti/Pescara sulla situazione idrogeologica dei luoghi interessati dal progetto di estrazione del gas. L’Amministrazione comunale di Bomba ha chiesto al Ministero dell’Ambiente l’immediato rigetto dell’istanza e invita il responsabile scientifico dello studio ad illustrare alla popolazione gli esiti delle attività svolte sul territorio. Il permesso di coltivazione del giacimento è stato sempre respinto per gravi rischi idrogeologici, la LNEnergy, ignorando la storia, a gennaio ha presentato il IV progetto di estrazione e raffinazione del gas naturale non trattando l’argomento rimandato alla presentazione di uno studio entro fine marzo! Cosa è emerso dalle attività svolte?

“In merito al progetto di estrazione del gas la Sottocommissione VIA del Ministero dell’Ambiente, nel Parere n. 601 del 14 novembre 2022, chiedeva la produzione di nuovi e aggiornati dati sperimentali su molti argomenti ed in particolare sulla caratterizzazione idrologica e geochimica dell’ambiente idrico e sulle conseguenze di eventi di sismicità indotta. La società proponente, nonostante le esplicite raccomandazioni, a gennaio ha presentato una nuova valutazione degli impatti ambientali nella quale non approfondisce gli argomenti richiesti e rimanda la trattazione degli aspetti idrogeologici e sismici, argomenti che hanno sempre sconsigliato lo sfruttamento del giacimento e sono stati la causa principale delle bocciature dei precedenti progetti, ad un documento da presentare entro fine marzo. La società statunitense lavora su questa istanza dal 2004 e non è stata in grado di elaborare studi scientifici seri che escludessero i rischi connessi alla subsidenza ed alla sismicità indotta dall’estrazione del gas. Delle attività sul campo nei mesi di gennaio e febbraio sono state condotte da ricercatori dell’Università d’Annunzio Chieti/Pescara, ma a tutt’oggi il documento non è stato presentato. L’Amministrazione Comunale di Bomba ha chiesto inviando una PEC al Ministero dell’Ambiente l’immediata bocciatura del progetto “SMALL SCALE LNG PLANT Colle Santo Gas Field” – Concessione per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma denominata “Colle Santo” per l’inadeguatezza della documentazione presentata che non consente
una seria valutazione degli impatti ambientali e per la mancata presentazione del documento sui rischi principali connessi alla realizzazione dell’opera. Il sindaco, considerate le situazioni di rischio idrogeologico che caratterizzano il territorio e la presenza di frane intorno al grande invaso artificiale per la produzione di energia idroelettrica, invita pubblicamente a Bomba il prof. Miccadei, responsabile scientifico degli studi effettuati, ad
illustrare le risultanze delle attività svolte particolarmente interessanti a prescindere dal progetto di estrazione del gas”. E’ quanto si legge in una nota del sindaco e dell’Amministrazione Comunale di Bomba.