Covid Penne: troppi casi e il sindaco lancia un appello alla prudenza e ai tamponi prima di… sedersi a tavola

Una quarantina i positivi e una ventina in quarantena e isolamento perchè venuti a contatto con chi il Covid lo ha conclamato: a Penne cresce la preoccupazione per i casi in aumento e il sindaco Petrucci lancia dal microfono del Tg8 un accorato appello alla prudenza, dopo aver chiuso scuole e centri sportivi

Non esclude a breve altri provvedimenti per circoscrivere i casi e soprattutto per evitare che i giorni di festa rappresentino un pericoloso motivo di aumento dei positivi in città. Il primo cittadino Gilberto Petrucci, eletto alle scorse amministrative, si trova alle prese con la sua prima vera prova da sindaco: il covid. Questa è stata la settimana della decisione di chiudere le scuole e ogni centro sportivo o spazio comunale adibito allo sport. La prossima, o quella dopo ancora al massimo, potrebbe vedere la firma del sindaco in calce ad altre ordinanze in materia.

E se l’hub vaccinale resta aperto e operativo, al microfono del Tg8 il sindaco lancia un appello davvero molto sentito a tutti i suoi concittadini affinchè ciascuno faccia la sua parte in una lotta senza confini. Mascherina obbligatoria in ogni luogo di aggregazione o rischio assembramento: ” Facciamo i tamponi prima delle tavolate tra amici e parenti. Un piccolo errore davvero può rovinare il Natale e non solo ad una intera comunità!”.

 

Intanto, sono decine – oltre sessanta secondo le stime – i casi di Covid-19 riconducibili alla variante Omicron in Abruzzo. Quattro quelli confermati grazie al sequenziamento, ma “sono sufficienti i quattro che abbiamo già visto per dire che i casi considerati sospetti sono tutti riconducibili alla Omicron”, dice all’ANSA Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, struttura che si occupa dell’attività diagnostica e di sequenziamento. Dopo il primo caso dei giorni scorsi, tre quelli emersi oggi dalle attività di campionamento nel laboratorio universitario.

“Possiamo dire che i sospetti Omicron nei fatti sono tutti Omicron. Sono ancora una quota minoritaria, non sono ancora un problema, ma ci sono – sottolinea l’esperto – Il problema, in questa fase caratterizzata da numeri altissimi, è la variante Delta. Oggi abbiamo trovato anche due casi riconducibili alla Delta Plus”. Una cinquantina i casi di Omicron individuati dal laboratorio teatino: la maggior parte riguarda la provincia di Chieti, ma c’è anche una quota relativa al Pescarese. Altri casi, una decina, sono stati individuati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, che si occupa delle attività di sequenziamento per le province di Teramo e L’Aquila. Nella struttura teramana sono attesi per le prossime ore i risultati degli accertamenti sui campioni in questione.