Covid, l’Abruzzo tra le prime regioni in Italia ad affrontare l’emergenza

Emergenza Covid, l’Abruzzo tra le prime regioni in Italia ad affrontare la pandemia. I dati rivelano primato importante tra regioni italiane per vaccinazioni e posti letto attivati.

L’Abruzzo in velocità nella lotta al Covid19: prima regione italiana per posti letto attivati di terapia semi intensiva e per interventi in pronto soccorso, seconda invece, per posti letto di terapia intensiva. Vaccinata metà della popolazione abruzzese. Grazie a una serie di azioni messe in campo, prima in Italia a chiedere vaccini per i maturandi, ad effettuare una campagna screening di massa e, infine seconda, secondo pronostici, a raggiungere l’immunità di gregge (21 agosto).  Sono solo alcuni dei dati forniti oggi, in conferenza stampa, a L’Aquila, dal presidente della giunta regionale Marco Marsilio, esposti con il supporto di infografiche elaborate dal Servizio Relazioni esterne e comunicazione. Presenti anche l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, il commissario straordinario dell’Aric, Daniela Valenza, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Mauro Casinghini e il responsabile regionale per i vaccini Maurizio Brucchi.

“L’Abruzzo a 1000 all’ora – ha commentato il Presidente Marsilio – uno slogan non casuale che ci rappresenta non solo nella corsa contro il Covid e per i primati raggiunti ma anche perché possiamo dire che facciamo mille vaccini all’ora in maniera costante da diverso tempo ormai. Sono numeri importanti di cui i cittadini abruzzesi possono essere orgogliosi. Il tutto è frutto di una strategia politica e amministrativa attenta, sapiente e capace, con persone che hanno saputo essere all’altezza”.

Dalla rappresentazione grafica risulta che l’Abruzzo, se si esclude la provincia autonoma di Bolzano, è la prima regione italiana per posti letto attivati in terapia semi intensiva: 79,3% 73 di posti letto attivati su 92 programmati. E’ inoltre la prima regione per interventi di pronto soccorso (56,3%, 9 interventi su 16 programmati) esclusa sempre la provincia autonoma di Bolzano. Seconda per posti letto di terapia intensiva attivati (75,8%, 50 posti letto attivati su 60 programmati), subito dopo l’Emilia Romagna. I dati provengono dal Ministero della Salute e sono aggiornati ad aprile 2021.

A distanza di un mese e mezzo le percentuali di realizzazione sono sensibilmente lievitate, come ha tenuto a precisare il presidente Marsilio, a conferma del fatto che i lavori continuano senza sosta. Per quanto riguarda la terapia semi intensiva ad oggi, infatti, si registra, dai dati provenienti dalle Asl, una percentuale ben superiore, pari all’87,5% (+8.20%), per gli interventi di pronto soccorso abbiamo una percentuale pari al 75,5% (+19.20%) . Da ultimo per la terapia intensiva (+11.70%), siamo arrivati ad una percentuale sensibilmente superiore pari all’87,5%.

Si tratta complessivamente di circa 40 interventi divisi tra le quattro Asl di L’Aquila, Teramo, Chieti e Pescara con attività di coordinamento unitario, supporto e regia unica dell’Aric (Agenzia regionale di informatica e committenza). Un altro primato si registra per il sequenziamento virus ( 6,05% di casi sequenziati). La performance dell’Abruzzo in materia di genotipizzazione del virus del Covid-19 è la migliore in Italia. La media del 6.05% dei casi sequenziati consente in parte di identificare le varianti più contagiose del virus.

L’Abruzzo vanta anche il primato di essere stata la prima regione in Italia ad effettuare una campagna screening di massa (i primi di dicembre venne svolta all’Aquila). Le campagne screening sono poi state eseguite in tutte le altre Asl, anche con più iniziative, che hanno visto un’importante partecipazione. L’unico precedente, anche qui, è riferibile alla Provincia autonoma di Bolzano. In aggiunta, risulta terza regione per dosi somministrate rispetto a quelle consegnate (91,4%). Terza, secondo il Sole 24 ore, anche per dosi somministrate in rapporto al numero di abitanti.

Secondo pronostici, l’Abruzzo sarà anche la seconda regione italiana a raggiungere l’immunità di gregge al 21 agosto. Infine i dati rivelano che è stato vaccinato il 50% della popolazione abruzzese. Sono ‪623.700 gli abruzzesi che hanno ricevuto la prima dose di vaccino che rappresentano il 52,47% della popolazione over 12, sopra la media nazionale con il 52,4% per cento contro il 49,4% (dati aggiornati all’11 giugno).

“E’ importante dopo l’esperienza Covid – ha aggiunto l’assessore Nicoletta Verì – garantire ai nostri corregionali una riorganizzazione della sanità del territorio anche con i fondi del Recovery Fund, attraverso 36 nuove strutture territoriali suddivise in 8 ospedali di comunità con posti letto per patologie a bassa intensità e 28 case della comunità con ambulatori specialistici per la diagnosi. Un ‘attenzione particolare, dunque, per garantire, in modo sistematico sul territorio gli interventi sanitari necessari anche e soprattutto nel prosieguo”.

LA NOTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE LORENZO SOSPIRI

“L’Abruzzo prima regione italiana nell’affrontare in modo organico e organizzato l’emergenza Covid-19: prima nella disponibilità di posti letto di terapia semintensiva, per interventi di Pronto soccorso, per il sequenziamento del virus, nella realizzazione dello screening di massa e nel chiedere il vaccino per i maturandi, somministrando, a oggi, le dosi al 50 per cento esatto della popolazione dai 12 anni in poi”.

“A 18 mesi dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo possiamo essere assolutamente soddisfatti della performance e dalle capacità messe in campo dalla nostra macchina regionale, che è diventata un modello operativo. Una regione che è stata tra le poche, se non l’unica, ad aver costruito, in piena pandemia, un ospedale Covid dedicato non in un Palafiere o attrezzando un palazzetto dello sport o un tendone, ma creando un vero nosocomio dentro la stessa cittadella ospedaliera di Pescara, una struttura che oggi ci ha permesso di salvare vite umane toccate dal coronavirus, domani resterà nel nostro patrimonio con attrezzature all’avanguardia da poter utilizzare per altre patologie”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando il primo bilancio inerente i 18 mesi di emergenza Covid-19 vissuti in Abruzzo, con numeri e dati concreti e verificabili.

“Non è ancora finita, il Covid-19 è ancora presente, ma stavolta possiamo dire con orgoglio che l’Abruzzo e gli abruzzesi si sono distinti in Italia per organizzazione, capacità e tempestività di azione, concretezza decisionale e risultati straordinari – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. E lo possiamo dire con quei numeri che sono inconfutabili, incontestabili e non possono essere politicamente interpretati, ma vanno semplicemente letti nella loro genuinità, numeri che raccontano una regione che è stata capace di correre ‘a mille all’ora’ contro il Covid, tanto che già oggi siamo tra le prime regioni tornate in Zona Bianca grazie alle azioni attuate da marzo 2020. Siamo indiscutibilmente la prima regione italiana per posti letto di terapia semintensiva, con il 79,3 per cento, la regione che ha fatto bene dopo di noi è il Piemonte con il 52,1 per cento, dunque con un distacco di ben 27,2 punti percentuali rispetto a noi. Siamo la prima regione in Italia per interventi in Pronto soccorso, con il 56,3 per cento, riuscendo dunque a gestire e risolvere i casi di codice rosso parallelamente all’emergenza da Covid-19, senza fermare le sale operatorie e senza trascurare le altre patologie diverse dalla pandemia.

Siamo la seconda regione italiana per posti letto di terapia intensiva attivati in piena pandemia, con il 75,8 per cento, ovvero 50 nuovi posti letto attivati sui 60 programmati, secondi solo all’Emilia Romagna, che ha totalizzato il 79,2 per cento, ma davanti a regioni come le Marche, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Liguria. L’Abruzzo – ha proseguito il Presidente Sospiri, continuando a spulciare i dati – torna in cima alla classifica come prima regione per sequenziamento del virus, come pure nella capacità di organizzare e realizzare gli screening di massa, il primo a L’Aquila data dicembre 2020. E ancora siamo tra le prime quattro regioni italiane per dosi di vaccino somministrate su quelle consegnate, il 90,5 per cento, ovvero 906.304 dosi somministrate su 1milione 1.050 di quelle consegnate.

Siamo stati i primi a chiedere di vaccinare i maturandi e a poter dichiarare Covid-free i comuni al di sotto dei mille abitanti, dove oggi il coronavirus non sta circolando. Secondo i dati ufficiali del Governo, oggi l’Abruzzo è la seconda regione d’Italia a raggiungere l’immunità di gregge, avendo vaccinato la metà della popolazione e ponendoci ben sopra la media nazionale. A tali dati aggiungo il merito di aver creato strutture ospedaliere nuove e in tempi record: i nostri malati Covid non sono stati accampati dentro tendoni o palafiere provvisori, ma sono stati curati e trattati all’interno di ospedali veri, dotati di attrezzature moderne, a Pescara con il Covid-Hospital e a L’Aquila con l’ospedale costruito per il G8 post-terremoto, lasciando Covid-free i nosocomi delle aree interne, una condizione che ci ha permesso di salvare tante vite, e che consentirà di salvarne tante altre quando il Covid-19 sarà lontano e quegli stessi spazi ospedalieri saranno adibiti per curare altre patologie. Questi sono i dati seri di cui l’Abruzzo oggi può essere fiero e orgoglioso, una regione che, intanto, non ha abbassato la guardia, ma restiamo sul fronte e lo faremo fino a quando il virus non alzerà bandiera bianca in modo definitivo”.