Covid19 L’Aquila: tre studenti Univaq positivi. La Asl intanto fa il punto

Covid 19: la Asl sta monitorando attentamente i nuovi casi di Covid all’Aquila ma la situazione è sotto controllo. L’attenzione resta massima, anche per i cluster familiari.

Alla ripresa delle lezioni in presenza l’Università fa i conti con i primi tre studenti positivi, due a Ingegneria e uno nel blocco di Coppito. L’Ateneo ha sospeso le lezioni già programmate nelle aule interessate e proseguiranno on line. L’Università ha già il tracciamento, reso possibile dalla App e da tutti i sistemi messi in campo.

A Montereale intanto, comune dell’aquilano, dove c’è stato il caso di Covid dello studente che frequenta il liceo Bafile all’Aquila, c’è un po’ di apprensione ma la situazione è monitorata costantemente dalla Asl e sotto controllo perché i contatti sono stati già tracciati.

Due ragazzi sono stati posti in sorveglianza e altrettanti si sarebbero messi in isolamento fiduciario in modo autonomo per aver viaggiato sullo stesso bus del ragazzo come ha spiegato il sindaco Massimiliano Giorgi che invita comunque tutti al rispetto delle regole.

La ASL, nelle sue varie declinazioni, segue costantemente l’evoluzione ma la situazione dell’Aquila città non desta particolari preoccupazioni. Attenzione massima però per alcuni cluster familiari e per la situazione scuole ovviamente, come afferma il dottor Enrico Giansante, responsabile Uoc Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica della ASL che invita tutti ad evitare riunioni familiari numerose e situazioni promiscue in un momento delicato a livello generale.

In città intanto due locali hanno chiuso in via precauzionale. Una pizzeria in periferia il cui staff è risultato positivo. Lo hanno scritto loro stessi sulla pagina Facebook. Fino a ieri non comparivano nel bollettino della Regione ovviamente, mentre un pub ha chiuso per la presenza di un cliente risultato positivo che è stato nel locale la scorsa domenica.

I primi tamponi allo staff sono negativi, come hanno comunicato attraverso i social.

Ad ogni modo l’esortazione quest’anno è a vaccinarsi contro l’influenza per permettere ai medici una diagnosi migliore e più tempestiva secondo il dottor Enrico Giansante che non ha preoccupazioni circa l’approvigionamento. La Asl ha chiesto più dosi e nel caso dovessero mancare scatterà un meccanismo di solidarietà tra regioni, come aveva annunciato anche l’assessore regionale Nicoletta Verì.