Coronavirus L’Aquila, incertezza per i lavoratori Customer2Care

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La Fase 2 dell’emergenza Coronavirus a L’Aquila non riguarda 147 lavoratori di Customer2Care che ancora non conoscono il loro destino. Lo segnalano alcune sigle sindacali.

Il testo del comunicato inviato dalle segreterie territoriali e RSU Slc-Cgil Uicom-Uil:

“Con comunicazione recapitata l’11 gennaio, CCSud ha rescisso il contratto di subappalto a C2C a far data dal 12 febbraio 2020. A seguito di tale rescissione, il 10 Marzo, Customer2Care ha licenziato tutti i lavoratori tranne circa 10 persone che per legge, non possono essere licenziate.
I circa 10 lavoratori rimasti alle dipendenze dell’azienda sembra siano stati posti in FIS, ma le poche risposte di C2C arrivano senza essere seguite dalla concretezza dei fatti e non a tutte le scriventi è stata data una risposta ufficiale. Ad oggi questi lavoratori non hanno percepito un euro e sono senza entrate dal mese di Marzo 2020.
L’Amministratore Unico di C2C, Roberto Guerrieri, ad oggi non ha pagato gli stipendi di marzo e neanche gli istituti contrattuali che di diritto spettano ai lavoratori licenziati. Visto il protrarsi di questa situazione agiremo per vie legali al fine di recuperare le spettanze.
C2C continua a dare risposte parziali e pasticciate soprattutto prive di fatti concreti.
Ci risulta che C2c non abbia neanche delegato l’ex socio di maggioranza, CCSud, per provvedere a sanare le spettanze contrattuali che per diritto deve ai lavoratori aquilani, continuando a prendere tempo probabilmente dovuto alla bega legale che ha col socio di maggioranza.
Oggi i 147 lavoratori sono coperti dall’ammortizzatore sociale NasPi ma le scriventi organizzazioni sindacali non accettano che la situazione possa continuare in questo modo, riteniamo fondamentale ratificare l’accordo già discusso a Roma il 4 Marzo 2020 e migliorarlo. Continueremo a sollecitare CCSud per un confronto costruttivo anche per mezzo di Call Conference, ma alle numerose richieste fin ad oggi fatte non c’è stata alcuna risposta.
Wind/3 è l’unica che può intervenire e risolvere la salvaguardia dei posti di lavoro nel nostro territorio.
Wind/3 ha sempre detto di voler restare all’Aquila e ci fa piacere questa affermazione ribadita anche nell’incontro dell 11 febbraio in sede Wind/3, ma oggi abbiamo l’obbligo di ratificare un accordo sindacale con CCSud che garantisca i posti di lavoro a tutti i licenziati di C2C.
Sollecitiamo le istituzioni locali e regionali ad intervenire e dare riscontro perché questo ci stanno chiedendo i 147 lavoratori aquilani, non serve gridare alla stampa la riassunzione dei lavoratori dentro una scatola vuota, non servono proclami che poi non portano risposte, oggi serve la garanzia dei posti di lavoro, quindi serve che tutti insieme si interceda sul committente Wind/3 concretamente”.

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