Contrabbando di sigarette, scoperta ad Avezzano una fabbrica clandestina dalla GdF

La Guardia di Finanza di Rieti, con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 12 soggetti, tutti appartenenti a un’associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette artigianali, di carattere transnazionale, emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano.

Il provvedimento – 4 custodie cautelari (due in carcere e due arresti domiciliari) e 8 obblighi di firma -, è stato eseguito in tre regioni italiane, con il supporto di militari dei Comandi provinciali di Napoli e Perugia, nonché del Servizio Centrale I.C.O. di Roma. L’operazione è nata da un’attività info-investigativa avviata nei mesi scorsi dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rieti, dal quale era emersa l’esistenza, nel Reatino, di un canale di rifornimento di sigarette artigianali di contrabbando alimentato da soggetti residenti nella vicina provincia di Avezzano.

I successivi accertamenti, coordinati dal pm Maurizio Maria Cerrato della Procura di Avezzano, hanno consentito di individuare un’articolata associazione a delinquere, insediata nell’avezzanese, ma capeggiata da soggetti e società operanti nel settore tabacchicolo dislocati nelle province di Perugia e Avellino. L’organizzazione, secondo quanto ha accertato la Finanza, “distoglieva dai canali commerciali aziendali ingenti quantitativi di tabacco, destinandolo ai complici e contrabbandieri avezzanesi, per la successiva lavorazione in sigarette e/o in tabacco trinciato da fumo”.

Dalle indagini, svolte anche con il supporto tecnico dello Scico, hanno permesso, sempre nel comune di Avezzano, di individuare una fabbrica clandestina di melassa di tabacco per narghilè (c.d. “shisha”), impiegata per produrre decine di tonnellate l’anno di prodotto destinato al mercato nazionale ed estero. Nell’opificio clandestino, allestito con costosi macchinari e dotato di sofisticati sistemi di video sorveglianza, operavano ‘tecnici’ di origine mediorientale, detentori di un vero e proprio segreto di fabbricazione.

Il blitz nella laboratorio dei finanzieri reatini ha permesso di sequestrare circa 3.440 chilogrammi di melassa di tabacco per narghilè, per un valore al dettaglio di oltre 3 milioni di Euro, altri 400 chilogrammi circa di tabacco trinciato e di migliaia di sigarette artigianali già confezionate, nonché macchinari industriali del valore di circa 500mila Euro e prodotti chimici, come glicerina vegetale e sciroppi dolcificanti, per oltre 1500 chilogrammi. L’accisa evasa dall’organizzazione ed allo stato accertata è pari a circa 3,5 milioni di euro, mentre il tabacco consumato “in frode” è pari a oltre 10 tonnellate. I finanzieri e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane hanno sequestrato ulteriori 3.600 chilogrammi di tabacco lavorato e non sottoposto ad accisa, rinvenuti presso una delle aziende coinvolte nell’indagine.