Conclave: il cardinale Petrocchi rappresenterà anche l’Abruzzo

Terminati i funerali di papa Francesco, si guarda già al conclave. Il cardinale Giuseppe Petrocchi, nominato proprio da Bergoglio, rappresenta Abruzzo e Marche

Domani la Congregazione generale dei cardinali in Vaticano si riunirà alle ore 9.00 per decidere la data di inizio del Conclave, da tenersi entro i quindici o venti giorni successivi alla morte del papa, quindi tra il 5 e il 10 maggio. Il Santo Padre si è spento il 21 aprile a 88 anni.

Le Congregazioni generali seguono le disposizioni della Costituzione di Giovanni Paolo II:

«Dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione».

Tra i 135 cardinali elettori (ma due non parteciperanno per motivi di salute) che verranno al conclave per il voto c’è anche Giuseppe Petrocchi, nominato cardinale proprio da papa Francesco (con lui nella foto) mentre era arcivescovo metropolita a L’Aquila. Petrocchi, 76enne, è originario di Ascoli Piceno, ma è molto legato all’Abruzzo.

Altri cardinali legati all’Abruzzo – che hanno facoltà di partecipare alla Congregazione generale ma che non voteranno al conclave poiché hanno compiuto gli 80 anni – sono Enrico Feroci, 84 anni, originario di Pizzoli; Edoardo Menichelli, 85 anni, marchigiano, già arcivescovo della diocesi Chieti-Vasto; Francesco Coccopalmerio, 87 anni, madre di Scontrone (L’Aquila) e padre milanese.

Sarà un conclave blindatissimo, come impone sempre, e ancora di più oggi, la situazione internazionale. La Cappella Sistina sarà un forziere inavvicinabile: una volta chiusa la porta i cardinali resteranno isolati dal mondo fino alla fatidica fumata bianca. Il sistema di sicurezza sarà ultratecnologico e serratissimo.

TRA I PAPABILI ANCHE ZUPPI, LEGATO ALL’ABRUZZO

Tra i possibili successori di papa Francesco c’è anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, 69 anni, anch’egli in qualche modo legato all’Abruzzo, poiché  la madre è nipote del cardinale aquilano Carlo Confalonieri, scomparso nel 1986. I genitori  di Zuppi si sposarono  nella cappella privata del Palazzo Vescovile aquilano, con Confalonieri come officiante. Zuppi dall’ottobre 2015 è arcivescovo metropolita di Bologna e dal 24 maggio 2022 è presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Nel 2020, infatti, fu proprio lui ad aprire la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio per la Perdonanza, rinnovando un gesto antico che affonda le radici nel perdono radicale di Celestino V.

IL CONCLAVE

I cardinali elettori, che durante il conclave non possono avere contatti con l’esterno, scriveranno il nome del loro candidato su una scheda, piegandola e depositandola in un calice. Una vota concluso lo scrutinio se nessuno otterrà la maggioranza richiesta (due terzi dei voti) le schede verranno bruciate, producendo la nota “fumata nera”. Il rituale si ripeterà finché non arriverà la fumata bianca.

Curiosità: conclave significa chiusi a chiave (cum-clave). La pratica di chiudere a chiave i cardinali è datata 1270: a Viterbo, poiché i cardinali non riuscivano a decidere il nome del papa, le operazioni furono lunghissime e subirono diverse interruzioni. Per questo i cittadini decisero di “costringere” i cardinali in una grande sala, persino con razioni di cibo ridotte e – pare – anche il tetto scoperchiato ed esposto alle intemperie.