Concessioni, i balneari abruzzesi manifestano a Roma

Gli imprenditori balneari di tutta Italia, e centinaia anche dall’Abruzzo, si raduneranno domani, martedì 28 dicembre, a Roma per un presidio contro le gare indiscriminate delle concessioni demaniali marittime.

L’appuntamento è dalle 15 alle 18 davanti al Ministero dello sviluppo economico: mentre i rappresentanti nazionali delle associazioni di categoria saranno a colloquio con il ministro del turismo Massimo Garavaglia, gli operatori del settore manifesteranno per chiedere la tutela dei loro diritti.  La protesta è sulla riassegnazione delle concessioni tramite evidenze pubbliche, dopo che lo scorso 9 novembre il Consiglio di Stato ha annullato la validità della proroga al 2033 disposta dalla legge 145/2015, ritenendola in contrasto col diritto europeo, e imposto di istituire delle gare pubbliche entro due anni, in ossequio alla famigerata direttiva Bolkestein.

“Sarà una battaglia senza esclusione di colpi – va giù duro Riccardo Padovano, presidente del Sib Confcommercio – che porteremo avanti per salvare le nostre imprese storiche dalla rapacità di manine governative, al soldo delle lobby, che vogliono inserire un emendamento alla legge di bilancio per mandarci a casa in anticipo e impedirci di fare ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato riscrittura della riforma delle concessioni, ormai desueta e di impostare una legge quadro seria per la categoria sempre più spesso minacciata dalla scure delle scadenze.”

Tutti insieme con bandiere e striscioni contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha anticipato di 10 anni, dal 2033 al 2023, la scadenza delle concessioni demaniali. La lotta degli imprenditori del mare è riuscire a salvare le imprese prima che si aprano i giochi della libera concorrenza europea.

Padovano preannuncia anche una “mega manifestazione all’Eur, tra il 10 e il 12 gennaio a cui parteciperanno i rappresentanti dei 30mila balneari italiani”. Ma intanto al tavolo romano ci saranno Pd, Lega, Forza Italia, M5S, che appoggiano la nostra lotta e gli esponenti nazionali dei balneatori, per noi Tonino Capacchione. Mentre all’esterno si svolgerà la protesta pacifica, dentro i palazzi “chiederemo al ministro una riscrittura della riforma delle concessioni, ormai desueta e di impostare una legge quadro seria per la categoria sempre più spesso minacciata dalla scure delle scadenze”. Secondo Padovano “bisogna anche rimettere mano all’articolo 49 del codice di navigazione datato 1947” che rimanda le concessioni allo Stato e che un tempo venivano rinnovate tacitamente ogni sei anni. “Questa norma ci ha fatto comodo per lungo tempo fino a quando abbiamo capito che si trattava di una polpetta avvelenata” è l’analisi di Padovano. Poi è arrivata la mazzata Bolkestein che ha rimesso in discussione i permessi. E oggi la “battaglia è diventata politica, basta con le aggressioni”.