Comune L’Aquila, guerra di nervi tra Lega e sindaco

L’Aquila, crisi sempre più nera dopo l’ultimo Consiglio Comunale: nervi ancora più tesi tra sindaco e Lega.

Tra il sindaco Pierluigi Biondi e la Lega tirano venti di guerra. Se si era pensato ad una ricucitura dei rapporti con l’ultimo Consiglio Comunale forse questo tentativo è fallito.

Il Carroccio ha fatto mancare il numero legale al momento del voto sull’ordine del giorno relativo alle partecipate.

Al centro c’è come sempre la questione dei tre assessori defenestrati Ferella, Aquilio e Taranta ma per il coordinatore regionale Luigi D’Eramo non è un discorso di poltrone e spartizione, filosofia che non gli appartiene, ha detto.

Ad ogni modo Biondi ha sbottato e in una lunga nota ha spiegato che lui non si farà condizionare e che le strade sono due: o dimostrare senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni o poi accettare le conseguenze.

Il sindaco ha pure detto che lui di pazienza ne ha avuta sin troppa.

A gestire la crisi dovrà essere il tavolo regionale delle forze di centrodestra mentre anche l’opposizione chiede a Biondi se ha i numeri per governare.

Bocche cucite in casa dei salviniani anche se D’Eramo qualcosa sul web l’ha detta. Secondo lui la Lega ha avuto un atteggiamento sempre responsabile pur non avendo rappresentanti in Giunta, in merito al Consiglio e al mancato voto sarebbe stato perché avevano chiesto approfondimenti che non sarebbero arrivati.

La Lega comunque resta importante a livello di tenuta della maggioranza e di equilibri. Per D’Eramo non è giusto tenere il partito fuori dal governo cittadino. L’idea è quella di non rompere con la maggioranza ma se Biondi ritiene che la Lega debba esserci nomini gli assessori, questo in estrema sintesi il concetto e non per poltrone o spartizioni, ci ha tenuto a precisare il coordinatore.

A giorni il Carroccio locale presenterà comunque una proposta, una sorta di patto programmatico di fine mandato.