Comunali Pescara, i commenti al rinnovo del voto in 27 sezioni

I commenti politici sul pronunciamento del Tar Abruzzo relativo alle ultime comunali a Pescara e al rinnovo del voto in 27 sezioni

Di seguito alcuni commenti alla sentenza del Tar che ha disposto il rinnovo del voto in 27 sezioni relativamente alle ultime elezioni comunali a Pescara.

Il sindaco di Pescara Carlo Masci:

“Prendo atto della sentenza del Tar di Pescara, che ha annullato le elezioni in 27 sezioni su 170 per errori formali dei Presidenti di seggio. A una prima lettura la sentenza appare travisare fatti e numeri, è distorta nelle motivazioni, errata nelle conclusioni, ma soprattutto non rispettosa della volontà popolare, dato che il riconteggio dei voti ha confermato la vittoria al primo turno del sindaco con 494 voti in più del 50% (derivante da una vittoria piena in 163 sezioni su 170, oltre il 95% delle sezioni). Il Tar ha amplificato a dismisura meri errori di verbalizzazione dei Presidenti, che non dovrebbero mai poter incidere sul voto, considerandoli invece elementi sostanziali e dirimenti per l’annullamento del voto stesso. Tutto ciò crea un vulnus pericoloso perché non si parla mai dei voti dei cittadini regolarmente risultanti dal riconteggio. Se dovesse passare il ragionamento fatto dal Tar tutte le elezioni italiane dovrebbero essere annullate, perché non contano i voti (in questo caso mai messi in discussione da nessuno), ma gli errori effettuati (sempre) dai Presidenti di seggio successivamente al voto. Per questi motivi annuncio da subito ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza affinché venga riconosciuto il voto sostanziale dei cittadini rispetto agli errori formali dei Presidenti, che ci sono stati e ci sono sempre in ogni elezione, Nel frattempo, come stabilito dal Tar, continuerò serenamente a svolgere il mio ruolo di sindaco, seppur per l’ordinaria amministrazione e per gli atti urgenti e indifferibili”.

La nota inviata alla redazione dal deputato del Pd Luciano D’Alfonso:

“Oltre 16mila cittadini di Pescara aventi diritto al voto dovranno tornare alle urne per decidere il nome del sindaco del capoluogo adriatico. – scrive D’Alfonso in una nota – È quanto ha stabilito la lungamente attesa sentenza del Tribunale amministrativo regionale che si è definitivamente pronunciata sul ricorso presentato da due cittadini e dall’ex consigliera Stefania Catalano circa l’esito della competizione elettorale che ha consentito all’avvocato Masci di evitare il ballottaggio per soli 584 voti, una sentenza che riapre la partita in 27 sezioni, ovvero per il 16 per cento degli elettori di Pescara. Una sentenza che oggi offre diversi spunti di riflessione.

Innanzitutto sullo spazio temporale impiegato per giungere alla sentenza, arrivata a oltre un anno di distanza dal voto. Almeno 365 giorni di distanza lasciano presupporre che ci sia stato un dibattimento intenso, giuridicamente e amministrativamente combattuto in seno al Tar, che si è tradotto in quasi 100 pagine di motivazioni, che andremo a leggere in maniera approfondita a mente fredda e penne pronte a prendere appunti da tradurre in atti tipici.
Altra riflessione, più meditata e amara, sul rinvenimento di plichi elettorali manomessi in ben 21 sezioni sulle 27 in cui il voto è stato annullato, con relativa trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per le attività di competenza, replicando quanto accaduto nelle scorse ore a proposito della gara inerente alla gestione delle mense ospedaliere in Abruzzo. Ovvero, il Tar ha evidentemente ravvisato atti talmente gravi da avere la necessità di coinvolgere la Magistratura penale e anche su questo ci riserviamo di leggere in maniera dettagliata ogni singolo rigo di quella parte della sentenza, perché ora è il momento di capire in maniera chiara dove si è creato il vuoto amministrativo. Occorre capire quale sia il livello di coinvolgimento di tutti gli attori, dove sia cominciata la eventuale libera iniziativa di presidenti e scrutatori di seggio, che sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti, e quali siano le ragioni a monte. Quelle oggi oggetto di revisione sembrano operazioni elettorali di natura bulgara caratterizzate da una incredibile e sconcertante fragilità organizzativa.
Interessante è il disposto dell’ordinaria amministrazione e degli atti indifferibili e urgenti che viene consentita agli amministratori in carica fino al ritorno alle urne. Questo a riprova del contenuto impegnativo della sentenza e di quanto questa debba invitare a una riflessione profonda la classe dirigente in carica con un atto di coraggio che tenga conto di tutta la consapevolezza necessaria.
Credo che tale sentenza, meritevole di aver ripristinato in parte la verità di una partita elettorale che in potenza avrebbe potuto avere altra sorte determinata da quello spauracchio, tutto del centrodestra, chiamato ‘ballottaggio’, scriva una brutta pagina per la città di Pescara che, a un anno e mezzo dalla nascita della Nuova Pescara, comunque richiamerà alle urne oltre 16mila elettori, che dovranno essere formati e informati su quanto accaduto e sulle ragioni che hanno determinato la loro nuova espressione. Alla lettura completa della sentenza, si faranno tutte le considerazioni, che probabilmente richiederebbero ben altro atto di coraggio da parte dell’amministrazione in carica”.
Il commento di Carlo Costantini, candidato sindaco alle ultime comunali di Pescara, dopo la sentenza del Tar Abruzzo – Sezione di Pescara che ha parzialmente annullato le elezioni dell’8 e 9 giugno 2024.

“Il Tar di Pescara ha annullato le elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Pescara ed ha accertato che il risultato elettorale che ha consentito a Masci di vincere al primo turno non è attendibile, non è genuino e non è veritiero. Alla Procura della Repubblica di Pescara, alla quale il TAR ha trasmesso la sentenza e l’intero fascicolo processuale, spetterà il compito di accertare se si è trattato di brogli o solo di irregolarità, per quanto gravissime. I giudici amministrativi, pur applicando nella massima estensione il principio di conservazione dei risultati, hanno ravvisato in accoglimento del ricorso gravissime irregolarità in nessun modo sanabili, disponendo quindi un nuovo voto in 27 sezioni. Un ringraziamento sincero va alle ricorrenti e agli avvocati Gianluigi Pellegrino, di Roma, e Luca Presutti, di Pescara”.

La sentenza del TAR – aggiungono il segretario regionale del PD Daniele Marinelli, con i parlamentari Luciano D’Alfonso e Michele Fina e la segretaria provinciale di Pescara Carmen Ranalli – che annulla l’esito delle elezioni comunali di Pescara dell’8 e 9 giugno 2024 fotografa una situazione di inaudita gravità. Il provvedimento pubblicato oggi certifica anomalie e violazioni sistematiche in decine di sezioni, manomissioni dei plichi, assenza di verbali e irregolarità nella tracciabilità che, nella sostanza, azzerano la credibilità democratica dell’intero voto e dei suoi risultati. Non siamo di fronte a semplici errori: si tratta di un colpo durissimo alla trasparenza delle istituzioni, senza precedenti nella storia della città su cui è indispensabile andare fino in fondo perché venga fatta completa chiarezza e si delineino tutte le responsabilità”.

“Indispensabile, per rispetto della comunità e della democrazia che si faccia completa e definitiva chiarezza – ribadiscono gli esponenti del PD – . Ai cittadini e cittadine, molti dei quali sfiduciati e delusi, diciamo che oggi hanno una ragione in più per tornare a partecipare al voto per voltare questa pagina. Tocca a noi, tutti insieme, scriverne una nuova: una città non può essere amministrata sull’ombra di tali irregolarità e discredito. Pescara merita legalità, merita futuro, merita fiducia. E la politica ha il dovere di restituirglieli e dare certezze anche a quanti, eletti e non, si sono messi a servizio della città”.

Per Nazario Pagano, segretario regionale di Forza Italia Abruzzo, la vittoria di Masci non si cancella con un ricorso.

“La sentenza con cui il TAR ha annullato l’esito elettorale in 27 sezioni del Comune di Pescara è una decisione incongrua, sproporzionata e del tutto avulsa dal contesto storico in cui quelle elezioni si sono svolte. A distanza di tredici mesi dal voto, viene messa in discussione una vittoria netta e pienamente certificata: il sindaco Carlo Masci, cui va la nostra piena solidarietà, è stato rieletto al primo turno con oltre 500 voti oltre la soglia del 50% più uno, e il riconteggio ha confermato il risultato. La volontà popolare è stata chiaramente espressa e rispettata, e ogni tentativo di ribaltarla appare inaccettabile” dichiarano, in una nota congiunta, il deputato Nazario Pagano, Lorenzo Sospiri, segretario provinciale Forza Italia Pescara, i deputati Etel Sigismondi, segretario regionale di Fratelli d’Italia, e Guerino Testa, di Fratelli d’Italia, Stefano Cardelli, segretario provinciale di FdI, Vincenzo D’Incecco, segretario regionale di Lega Salvini Abruzzo, ed Emanuele Evangelista, segretario provinciale della Lega Salvini Abruzzo a Pescara.

“È paradossale che, pur in presenza di un riconteggio che ha confermato la piena vittoria di Masci, – prosegue la nota – ci si appelli in modo pretestuoso a meri vizi formali per minare il risultato di un’intera tornata elettorale. Le presunte irregolarità in poche sezioni, peraltro tutte da verificare, non hanno in alcun modo alterato l’esito del voto, né intaccato la volontà chiaramente espressa dagli elettori. La verità è semplice: i cittadini di Pescara hanno scelto con chiarezza Carlo Masci e la coalizione di centrodestra. Nessun cavillo potrà ribaltare quella decisione. Saremo uniti, in tutte le sedi politiche e giudiziarie, per difendere un risultato limpido e legittimo, fiduciosi che, in sede di appello la sentenza del Tar verrà annullata. La volontà popolare non si annulla per via amministrativa”.

” Gianluca Fusilli torna in campo per il comune di Pescara e rappresenta l’unica offerta politica che consente di conquistare il ballottaggio. Poi si vedrà se, anche al secondo turno, prevarranno i veti rispetto al dovere dei voti. Se rimettiamo indietro le lancette dell’orologio e torniamo a giugno 2024 ci fu il veto su Azione e sulla lista degli Stati uniti d’Europa da parte dei 5Stelle, e subita da Costantini. Spero che dopo un anno siano consapevoli tutti che sei vuoi essere alternativa devi essere credibile.”
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Il presidente regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro rilancia la candidatura di Gianluca Fusilli:

“Accettammo il risultato più di un anno fa, non nascondemmo che non solo fosse sotto le nostre aspettative, ma c’era qualcosa che non riuscivamo a comprendere, soprattutto in molte di quelle sezioni contestate non ci ridavano i conti. I sondaggi allora ci davano esattamente il doppio di quanto poi risultò dall’esito elettorale. In questo periodo l’amministrazione comunale di Pescara ha esaurito la forza della narrazione, la novità è che la rottura è a destra dell’elettorato nei confronti di Masci, ma mai andrebbero a votare a sinistra. Per questo il voto utile a Pescara è Gianluca Fusilli, l’unico che può incrociare un voto deluso degli elettori di destra”.
Così in una nota l’ex Deputato Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva