Cia Abruzzo contesta le disposizioni sui danni da fauna selvatica

La CIA Abruzzo non condivide le disposizioni adottate dalla Regione in materia di danni all’agricoltura arrecati dalla fauna selvatica

Secondo la Confederazione italiana degli agricoltori in Abruzzo le procedure previste sono impraticabili. Per questo la CIA chiede la sospensione immediata del provvedimento e la convocazione urgente di un tavolo tecnico con le organizzazioni professionali agricole.

La delibera regionale contestata è la numero 516 del 5 agosto 2025 che prevede le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare – dichiara Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo – le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate figurano gli oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda; i meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta; l’aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per queste ragioni la CIA Abruzzo chiede la sospensione della delibera, la riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole, l’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato e il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio.”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

E questo nonostante, non molto tempo fa, la stessa CIA Abruzzo aveva accolto positivamente il disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per riformare la  legge 157/92 sulla fauna selvatica.

CIA Abruzzo lo aveva definito «il primo vero passo verso una revisione seria di una normativa ormai inadeguata a fronteggiare un’emergenza che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e minando la sicurezza pubblica anche in Abruzzo, dove la presenza eccessiva di cinghiali, cervi e caprioli ha superato la tollerabilità».

Entrando ancora più nello specifico, secondo una stima al ribasso della Coldiretti Abruzzo i cinghiali presenti nella nostra regione sono almeno 200.000.

“Quello che si sta facendo – dichiara il Direttore di Coldiretti Abruzzo Marino Pilati – è attivare la selezione che è cosa diversa dalla caccia. La selezione deve ristabilire il naturale equilibrio tra le specie del territorio. Oggi questo equilibrio non c’è. Non c’è non c’è sui cinghiali non c’è sui cervi non c’è su altre specie che sono presenti. I fondi? Oggi c’è sicuramente un ritardo. Non si sa quanto saranno questi fondi e su questo bisogna battersi, cioè capire esattamente se gli agricoltori che hanno subito veramente dei danni avranno il giusto ristoro e anche questo serve per capire se la procedura sarà veramente efficace ed efficiente oppure se sarà nuovamente una procedura che lascerà ancora le maglie aperte anche a situazioni di dubbia provenienza”.