Chieti: lavori di riqualificazione Piazza San Giustino, esecutiva la variante n.2

“Pronta a divenire esecutiva la Variante n. 2 al progetto di riqualificazione per Piazza San Giustino”.

“Si tratta di un’appendice progettuale nata dalla necessità di eseguire maggiori lavori rispetto a quanto precedentemente previsto, soprattutto in relazione alla ulteriore estensione delle aree da sottoporre a scavi archeologici sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Chieti e Pescara, con tutte le operazioni necessarie secondo le modalità indicate dalla Soprintendenza”, così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli.

“Si tratta di una variante che nasce in capo alla nostra Amministrazione – spiegano gli amministratori –  perché a renderla possibile è stato il via libera della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nello scorso mese di luglio, al riutilizzo  di 353.636,13 euro, cioè le economie da ribasso d’asta: nello specifico l’importo prevede una quota parte da destinare alle operazioni archeologiche di scavo dei resti da affidare direttamente all’Impresa esecutrice e in un’altra che resta a disposizione dell’Amministrazione per  emergenze archeologiche, legate al restauro e al consolidamento dei resti rinvenuti, alla conservazione e a imprevisti connessi all’attività di indagine archeologica, sotto l’alta sorveglianza e l’indirizzo scientifico della Soprintendenza Chieti-Pescara.

Oltre ai risvolti archeologici, la Variante n. 2, prevede:

  • modifiche alla prevista pavimentazione in pietra bianca (da Gran Perlato del Molise a Pietra di Apricena) nella parte centrale della piazza così come prescritto nelle condizioni allegate al Parere della Soprintendenza emesso in coincidenza del precedente Progetto di Variante n.1 nel marzo scorso. Dunque la pavimentazione sarà così articolata:
  • il grande sagrato-piazza, in pietra di Apricena, dal colore bianco/giallastro, un grande rettangolo che “avvolge” la Cattedrale di San Giustino e il Campanile, con una disposizione “a correre” di lastre di diversa larghezza, in assenza assoluta di decori e con l’esclusivo intento di esaltare figurativamente la grande e complessa mole architettonica della chiesa.
  • la Piazzetta del Municipio, con una pavimentazione in pietra di Trani-Bronzetto, giallo ed ambrata, con riuso dei cordoli esistenti in pietra dura e brecciata della Majella, come testimonianza e memoria dell’antico assetto della piazza: la particolarità di questo luogo sarà rafforzata dalla presenza di 42 formelle, sempre in pietra di Trani/Bronzetto, su ognuna delle quali verrà inciso il nome di tutte le contrade cittadine, dal centro storico alle più lontane periferie, come a suggellare il valore rappresentativo unitario dell’area antistante il Municipio, un luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati.
  • L’Area delle Attività, a forma planimetrica ad L, in pietra vulcanica, basalto dell’Etna, di colore grigio, che si sviluppa secondo un tracciato in pianta che unisce l’area antistante del Palazzo di Giustizia ad ovest con quella adiacente i fronti dei palazzi privati a sud, da Palazzo Mezzanotte a Palazzo Di Luzio: è l’area delle attività istituzionali, commerciali e ristorative, distinta dal bianco centrale del sagrato-piazza che rimane come “luogo del sacro” votato soprattutto alla contemplazione del tempio-Cattedrale.

2)  modifiche alla illuminazione pubblica rispetto al progetto approvato con il suo totale ripensamento, a causa degli ulteriori rinvenimenti archeologici che hanno portato all’impossibilità di proseguire secondo il progetto originario. In questa situazione l’Amministrazione, oltre a confermare come da progetto originario la rimozione dei due alti lampioni del 1937, ha ritenuto di far predisporre un nuovo impianto di illuminazione senza alcun utilizzo di nuovi pali/lampioni ancorati al suolo della piazza attraverso un progetto nuovo che prevede l’installazione di nuovi fari a Led sulle facciate degli edifici perimetrali della piazza, raccogliendo le necessarie autorizzazioni dei rispettivi proprietari privati e pubblici. A tal proposito sono state acquisite le autorizzazioni dei proprietari delle unità immobiliari private di Palazzo Sirolli, di Palazzo Di Luzio, di Palazzo Obletter, di Palazzo Mezzanotte e del Palazzo di Giustizia in base alle quali è stato redatto apposito progetto di illuminazione pubblica in variante che prevede l’installazione di nuovi fari a tecnologia Led sugli stessi palazzi ad eccezione del Palazzo Mezzanotte.

Tali fari Led si distinguono in corpi che illuminano direttamente il piano della piazza dall’alto (n.2 sul Palazzo di Giustizia, n.1 su Palazzo Obletter, n. 1 su Palazzo Sirolli e n. 2 sul Palazzo Municipale) e in corpi che illuminano la Cattedrale e il Campanile (n. 2 sul Palazzo di Giustizia, n. 2 su Palazzo Obletter, n. 2 su Palazzo Di Luzio e n. 2 sul Palazzo Municipale).

Si tratta quindi di un sistema di illuminazione che non prevede parti in oscurità più accentuata che in altre ma che cercherà di assicurare una omogeneità su tutte le aree della piazza. Sempre da un punto di vista dell’illuminazione, il progetto prevede luce a raso dal basso di gran parte delle facciate degli edifici perimetrali della piazza (Palazzo di Giustizia, Palazzo Mezzanotte, Palazzo Obletter, Palazzo Di Luzio, Palazzo Sirolli, Palazzo Municipale e Cattedrale/Campanile), per un’altezza non superiore ai 1,50/2,00 metri. Questa bassa illuminazione a raso delle pareti, lungo il muro cieco della Cattedrale compreso tra le due scalinate monumentali, viene a poggiarsi al di sopra della lunga seduta in pietra che il progetto predispone come riqualificazione dell’attuale muretto in mattoni, per creare uno spazio di accoglienza e ritrovo proprio sotto la Cattedrale e fortemente caratterizzato la sera dagli effetti di luce dei fari a Led incassati sopra la stessa seduta.

3) modifiche all’impianto di raccolta delle acque meteoriche rispetto all’ultimo progetto approvato attraverso l’utilizzo di nuove tubazioni in PVC rigido, che sostituiranno le tubature lesionate emerse con gli scavi, evitando, così, perdite di acqua piovana nel sottosuolo.

4) modifiche imprevedibili all’impianto dell’acquedotto comunale  rispetto all’ultimo progetto approvato con nuove tubazioni “portanti” in Pead, in quanto solo dopo gli scavi è stato accertato che sia la condotta principale che attraversa la piazza secondo la traiettoria diagonale da Via Arcivescovado a Via Chiarini, nonché le linee della distribuzione secondaria ubicate dinanzi il Palazzo Municipale, Palazzo Sirolli, Palazzo Mezzanotte e il Palazzo di Giustizia sono interessate da fenomeni diffusi di perdite di acqua potabile e di degrado da ossidazione delle tubazioni, tanto che in accordo con la A.C.A, Spa si è predisposto un intervento di sostituzione integrale della rete acquedottistica comunale nel sottosuolo di Piazza San Giustino”.