Chieti: in consiglio comunale l’emergenza idrica. Il sindaco promette di segnalare ogni disagio a chi di competenza

A Chieti approda in Consiglio comunale la questione Aca e l’emergenza idrica che da settimane ormai sta generando disagi su tutto il territorio cittadino: grazie all’interrogazione del gruppo consiliare “La sinistra con Diego” focalizzata su cinque punti relativi alla gestione, a cui ha risposto il sindaco Diego Ferrara, chiarendo diversi aspetti relativi anche agli interventi e alle istanze di cui si farà promotrice l’amministrazione.

 

“Premetto che ho dovuto documentarmi non essendo al tempo della scelta del gestore amministratore di questo Comune, perché ero un consigliere di minoranza, che insieme agli altri colleghi
disse un chiaro no al passaggio delle reti all’Aca – così il sindaco Diego Ferrara – Intanto, il Comune nel novembre e dicembre 2016, attraverso due delibere di Consiglio comunale, la n. 183 e la 197, accese dei mutui rispettivamente per 504.000 euro e 1.250.000 euro, risorse che venivano indirizzate con somma urgenza ad opere di risanamento della rete idrica. Se siano stati fatti questi lavori, non so, so però, che nel luglio 2017, il Consiglio comunale votò e decretò, con la nostra opposizione, il passaggio della gestione delle reti idriche all’Aca, trasferendo nello stesso momento nelle casse della società anche le somme sopra citate, in totale 1.754.000 euro, che si aggiungono a quei 500.000 euro l’anno circa che il Comune destinava alla manutenzione delle reti idriche. In merito agli interventi, nell’ultimo incontro avuto con Aca, datato 22 luglio scorso, abbiamo appurato dai vertici che la Spa avrebbe speso una somma pari a 3.000.000 di euro solo sul Comune di Chieti, per interventi sulla rete idrica ammalorata”.

“Chiederemo una specifica puntuale per avere cognizione dell’importanza delle lavorazioni, ma anche degli effetti delle stesse, soprattutto a fronte della situazione di penuria ed emergenza che stiamo registrando in questi mesi. Chiederemo anche all’Ersi, Ente regionale del servizio idrico integrato, che fra le sue funzioni ha proprio quella di controllo e verifica del lavoro dei gestori, di valutare se ci sono delle inadempienze nel servizio rispetto alle letture degli strumenti di misurazione, come detta il citato regolamento dell’utenza della stessa società incaricata – sottolineano il sindaco Ferrara e l’assessore all’Ambiente e transizione ecologica, Chiara Zappalorto – In merito alla scelta di passare il servizio ad Aca, è noto il nostro pensiero, esplicitato all’epoca in Consiglio comunale e risultante agli atti citati. Il Comune non può fare alcuna azione diretta, a parte quanto dispone l’articolo n. 153. Del Codice dell’Ambiente che prevede la possibilità di stimolare il controllo da parte dell’Ersi, oltre a chiedere alla Regione un piano di investimenti che sia risolutivo. Trasmetteremo all’Ersi anche tutte le segnalazioni che stiamo ricevendo dall’utenza perché vagli la rispondenza del servizio e l’efficacia delle azioni messe in campo dal gestore”.