La Corte dei Conti ha condannato l’ex sindaco Di Primio e l’ex assessora Luise per il dissesto del Comune, assolti Ferrara e l’assessore Della Penna
Secondo i giudici, il dissesto era già evidente nel rendiconto 2020, che mostrava un disavanzo di 74,1 milioni di euro. Così nell’ultima di ben 69 pagine di dispositivo: ” Si accerta agli effetti dell’art. 248, comma 5, Tuel la responsabilità dell’avv. Umberto Di Primio e della dott.ssa Valentina Luise per aver contribuito al verificarsi del dissesto del Comune di Chieti, dichiarato con deliberazione consiliare n. 320 del 22 giugno 2023; condannando l’avv. Umberto Di Primio al pagamento in favore del Comune di Chieti della somma di euro 22.000,00 (ventiduemila/00) e la dott.ssa Valentina Luise al pagamento in favore del Comune di Chieti della somma di euro 12.500,00 (dodicimilacinquecento/00).
Il decreto n. 2/2025, firmato dalla giudice Paola Lo Giudice, è stato depositato in segreteria il 4 giugno. La Procura regionale aveva chiesto sanzioni pecuniarie e interdittive per gli amministratori e revisori in carica fra il 2015 e il 2023. La Corte ha accolto in parte le richieste. Accertata la responsabilità, scatta l’interdizione automatica decennale da cariche elettive o di nomina, come previsto dall’articolo 248 del Testo unico degli enti locali. Tale misura, si legge nel provvedimento, è un effetto diretto della condanna e non richiede una motivazione autonoma.
Riconosciuta la netta distinzione tra l’operato dell’attuale amministrazione e quello delle precedenti, evidenziando la ragionevolezza delle scelte adottate per cercare di risanare i conti del Comune di Chieti. È questa la decisione della Corte dei Conti dell’Abruzzo, che ha escluso qualsiasi responsabilità a carico dell’attuale amministrazione comunale in merito al dissesto finanziario dichiarato nel giugno 2023. La decisione, contenuta nel Decreto n. 12 del 2025, respinge il ricorso presentato dalla Procura Regionale che chiedeva di accertare eventuali responsabilità, anche personali, dell’attuale Sindaco e di altri amministratori in carica, con l’eventuale applicazione di sanzioni pecuniarie e interdittive. Secondo la Corte, non ci sono stati comportamenti negligenti da parte del Sindaco né della sua Giunta. Anzi, viene sottolineato come l’attuale Consiliatura si sia trovata a operare in tempi molto stretti per affrontare una situazione economica complessa e difficile, causata da problemi accumulati negli anni precedenti. Il Sindaco è stato assistito dallo studio legale Police & Partners, con il Prof. Avv. Aristide Police e l’Avv. Raimondo d’Aquino di Caramanico, che ha difeso con successo la correttezza dell’azione politica e amministrativa portata avanti dall’inizio del mandato. Una decisione che chiude un capitolo delicato per il Comune e restituisce piena fiducia al lavoro dell’attuale governo cittadino.
