Caso Cospito, l’anarchico non condanna le violenze dal carcere

“Riusciamo a gestirlo tranquillamente e a garantirgli tutto quello di cui ha bisogno”. E’ quanto fanno sapere da Opera, il carcere milanese dove da tre giorni è stato trasferito Alfredo Cospito, l’anarchico che da 105 giorni sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bis a cui è sottoposto e, più in generale, contro la disposizione che in Italia ha introdotto il carcere duro

Da quanto si è saputo anche stamane Cospito è stato visitato dal medico del Servizio di assistenza integrata, struttura dell’istituto penitenziario alle porte di Milano in cui si trova e dove, come prevede il 41 bis, è monitorato 24 ore su 24. Parametri definiti normali. Da quel che risulta le sue condizioni fisiche, sebbene abbia anche cominciato a rifiutare gli integratori (prosegue invece una terapia farmacologica), non richiedono alcun trasferimento in un ospedale esterno – in questo caso nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo – in quanto i suoi parametri sono ancora nella norma. Il 55enne, come tutti coloro che in carcere fanno lo sciopero della fame, verrà sottoposto a visite quotidiane. Al momento, oltre allo zucchero chiesto al suo ingresso, non avrebbe fatto altre richieste.

E’ stata anticipata al 24 febbraio l’udienza in Cassazione sull’istanza presentata dal difensore di Alfredo Cospito dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da Tribunale di Sorveglianza di Roma. E’ quanto si apprende da fonti della difesa.

Intanto Alfredo Cospito parla dal carcere tramite un politico che lo visitato a Opera e non condanna le violenze compiute dagli anarchici negli ultimi giorni. “Ho chiesto a Cospito di condannare le azioni violente di questi giorni, che ci allontanano dalla possibilità di ottenere una revisione del 41bis. Non mi ha detto di approvare questi gesti, ma prevalendo il suo essere anarchico, non si sente di dire nulla a chi li sta compiendo, nemmeno di condannarli”, ha detto all’ANSA il consigliere regionale lombardo di +Europa/Radicali Michele Usuelli che ha visitato la casa di reclusione di Opera. “Questo rappresenta un errore grave per il raggiungimento del risultato finale – ha concluso Usuelli -. Per ora non si sente di mandare messaggi ma ne riparleremo”.

“E’ accaduto un fatto molto singolare: Alfredo Cospito aveva predisposto uno scritto da inviare alle autorità che possono riceverli per vigilare contro la tortura, contro i trattamenti inumani e degradanti. Questo
foglio contenuto in un block notes gli è stato sottratto, trattenuto, sequestrato da parte del nuovo istituto di Opera. Gli hanno, inoltre, sottratto i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere e tanto meno da scrivere”. Lo afferma l’avvocato Flavio Rossi Albertini, dopo avere incontrato l’anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis, nel carcere di Opera.