Autostrade, A24 e A25 tornano allo Stato?

Dopo circa 20 anni la A24 e la A25 potrebbero tornare al pubblico. Si fa sempre più strada un ritorno al pubblico prima della naturale scadenza della concessione a Strada dei Parchi prevista per il 2030. Intanto contro il caro pedaggi oltre 100 sindaci del Comitato Abruzzo e Lazio hanno manifestato ai caselli autostradali

Da quel che si sa, Ministero dell’economia e della finanze, ministero delle infrastrutture e Strada dei Parchi avrebbero già avviato le trattative con una lettera di intenti che è in via di definizione. L’Anas dovrebbe prendere in carico i due tronconi autostradali, 300 km circa, che collegano il Lazio e l’Abruzzo tornando a gestirli dopo il fallimento della Sara e prima della privatizzazione ad inizio anno 2000. Oggetto della trattativa è anche la cifra che l’erario dovrà sborsare a Toto per ristatalizzare le autostrade che hanno bisogno e sono già interessate da lavori di messa in sicurezza su viadotti e ponti.

Da un lato comunque c’è Strada dei Parchi che rivendica varie proposte di Pef (piano economico finanziario) per loro ignorate e tira in ballo anche sentenze del Consiglio di Stato che le fanno ragione, dall’altro il Ministero delle Infrastrutture punta alla rescissione che mette in ballo come si diceva una cifra enorme, 2,4 miliardi circa solo per questo, soldi ai quali si devono aggiungere quelli per le opere di messa in sicurezza già concluse. Su diversi aspetti ci sono in corso varie inchieste che coinvolgono Strada dei Parchi e di diverse Procure. Ma anche il problema dell’aumento dei pedaggi del 34,75% , bloccato sino al 1 luglio, è tutt’altro che risolto tanto che oggi i sindaci del circondario si sono ritrovati al casello di Tornimparte per una sorta di sit in. I sit in hanno riguardato 12 caselli e raggruppato diversi comuni. Tra i primi cittadini serpeggia il malumore, in un momento in cui anche la crisi energetica penalizza non poco. Inoltre le aree interne risultano penalizzate oltre misura anche a livello di flussi turistici.

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