Carcere Pescara, Sinappe: “Tre poliziotti al lavoro per 16 ore senza cambio turno”

Sedici ore di lavoro consecutive per tre poliziotti penitenziari per scortare un detenuto al Pronto soccorso. La denuncia è del sindacato Sinappe che esprime solidarietà ai lavoratori e denuncia la gestione del carcere di Pescara.

L’episodio è avvenuto nella giornata di ieri. In base al racconto del Sinappe i tre poliziotti, in servizio dalla mattina alle 7, alle 23 di ieri erano ancora al Pronto soccorso per scortare un detenuto affetto da un malore. “Più volte – riferisce il sindacato – i tre poliziotti hanno contattato l’istituto penitenziario per ricevere il cambio e poche ore fa anche l’avvicendamento per la consumazione del pasto serale, ma la risposta che si sono sentiti ripetere più volte è stata la stessa: “Non abbiamo nessun poliziotto disponibile” Non possiamo più tollerare questa discutibile gestione del carcere”.

L’episodio è solo l’ultimo di una serie di aggressioni fisiche agli agenti penitenziari oltre che di evasioni dall’istituto di pena di Pescara. Queste le parole del segretario regionale del Sinappe Alessandro Luciani:

“Ci chiediamo fino a che punto questa Amministrazione voglia sacrificare il poco personale a disposizione con turni interminabili, parliamo di 16 ore di lavoro consecutive in un luogo esterno di cura. La cittadinanza pescarese si sente al sicuro sapendo che tre poliziotti penitenziari in servizio di scorta ad un detenuto stanno espletando tre turni di servizio consecutivi? Dopo i recenti episodi, evasioni ed aggressioni fisiche ai poliziotti penitenziari, che hanno interessato il carcere pescarese, come organizzazione sindacale ci aspettavamo un cambio di passo da parte dei dirigenti, un attenzione maggiore sul personale, ciò non è avvenuto. La solidarietà del Si.N.A.P.Pe va a tutto il personale di polizia penitenziaria della casa circondariale di Pescara che è stremato e non ce la fa più a sopportare queste situazioni lavorative, chiediamo un intervento decisivo sul penitenziario pescarese, anche con una nuova gestione”.

 

Ylenia Gifuni: