Bike to Coast, sabato apre il ponte ciclopedonale sul Vomano

Ponte ciclopedonale sul Vomano. Si apre sabato 26 novembre con la presentazione del Piano provinciale sulla ciclabilità e del Piano nazionale strategico sulla mobilità La Provincia chiude un ciclo

Con l’apertura del ponte ciclopedonale sul Vomano, l’ultimo della costa teramana, si conclude il progetto iniziato nel 1997 con il Corridoio verde adriatico, poi confluito nel programma Bike to coast della Regione Abruzzo. La prossima partita che l’Ente vuole giocare è quella della realizzazione dei collegamenti ciclabili dalle vallate alla costa così come ipotizzate nel Piano provinciale della mobilità ciclistica. La Provincia ha già ottenuto un finanziamento per la progettazione di una delle ciclabili ipotizzate: quella del Tordino meglio nota come Teramo-Mare perché parte dal capoluogo teramano per arrivare sulla costa. Una mostra racconterà il percorso del progetto a partire dal 1997 e rimarrà esposta una settimana a Roseto per essere poi trasferita a Pineto la settimana successiva. In quella che sarà una settimana dedicata ai temi della mobilità sostenibile sono previsti anche incontri con studenti, associazioni e cittadini valorizzando, oltre il ruolo della Provincia che ha dato il via al progetto, anche quello dei Comuni che hanno realizzato le piste ciclabili fra un ponte e l’altro.
“Per noi è un momento davvero importante, il Ponte sul Vomano è una delle opere che abbiamo trovato incagliate, paralizzate da controversie legali e problematiche tecniche – dichiarano il presidente Diego Di Bonaventura e il consigliere delegato Lanfranco Cardinale che ha seguito la realizzazione dell’opera:

“L’opera fu finanziata nel 2013 dalla giunta regionale presieduta. Nel 2015 la Provincia procede alla gara, nel 2016 viene appaltata alla ditta Gianforte. Ma dalla consegna dei lavori insorgono una serie di controversie con l’impresa e nel 2020 viene disposta la risoluzione contrattuale e i lavori sono appaltati alla ditta Facciolini. Poi il fermo per la pandemia, i problemi per la carenza di materiali soprattutto ferro e legno conseguente ai lockdown. Una storia, non certo esemplare ma piuttosto indicativa rispetto alla cornice nella quale si muovono le opere pubbliche, fra controversie giuridiche e una legislazione che non favorisce la realizzazione delle opere nei in tempi normali. Se inauguri nel 2017 un’opera <fantasma> induci i cittadini a credere che di li a poco la vedranno realizzata. Per questo l’inaugurazione del Ponte per noi è un momento simbolico con il quale, idealmente, ci piacerebbe inaugurare anche una nuova stagione”.