Ballottaggio Abruzzo: Russo, Di Piero, Nugnes, Menna e Paolini sono i nuovi sindaci. Il centrosinistra vince 4-1

Il centrosinistra vince 4-1 in Abruzzo al turno di ballottaggio delle elezioni comunali: a Vasto, Francavilla al Mare e Sulmona vincono rispettivamente Menna (rieletto), Russo e Di Piero. Mentre a Lanciano torna il centrodestra con l’ex sindaco Filippo Paolini. A Roseto si impone Nugnes vince sostenuto da una coalizione civica. L’affluenza in Abruzzo per il turno di ballottaggio è stata del 50,06%, in calo rispetto al primo turno (63,35%).

A Sulmona ha votato il 51,05% (63,35% al primo turno). A Roseto i seggi si sono chiusi con il 50,33%, (63,62% al primo turno). A Francavilla ha votato il 48,11% (10.984 cittadini) contro il 62,15% di due settimane fa. A Lanciano il dato dell’affluenza si è fermato al 55,94% (62,80%). Infine a Vasto ha votato il 50,94% degli elettori (64,32% al primo turno).

A Francavilla al Mare gli elettori scelgono Luisa Russo come prima donna sindaco della città. La Russo vince col 65,75%, Angelucci si ferma al 34,25%.

A Sulmona eletto Gianfranco Di Piero, sostenuto da cinque liste (Partito democratico; Movimento 5 Stelle; Sbic; Sulmona Liberi e forti; Intesa per Sulmona). Di Piero è il nuovo sindaco col 69,30% a fronte del 30,70 per Gerosolimo.

Roseto trionfa Mario Nugnes, di Spazio Civico, col 56,03%  su William Di Marco, candidato del centrodestra, fermo al 43,97%.

A Vasto riconfermato Francesco Menna col 62,17%. Lo sfidante Giangiacomo si ferma al 37,83%. 

Lanciano cambia sindaco dopo 10 anni di governo di Mario Pupillo e sceglie Filippo Paolini, 65 anni, ex primo cittadino per due mandati consecutivi dal 2001 al 2011.

A livello nazionale il centrosinistra ha vinto in oltre metà delle venti città, fra capoluoghi di regione e di provincia, andati al voto per eleggere il sindaco nella tornata di amministrative conclusa oggi con i ballottaggi.
Ne ha conquistate 13, e il bottino si è arricchito di Roma e Torino, reduci entrambe da cinque anni di amministrazione del M5s. Dopo i successi al primo di Napoli (con l’alleanza Pd-M5s), Bologna e Milano, l’en plein del centrosinistra nei capoluoghi di regione oggi sfuma solo per il risultato di Trieste, dove ha vinto la coalizione di centrodestra. Il centrosinistra si conferma a Varese, dove non riesce il ribaltone alla Lega, che si vede sfilare anche Savona.

Il centrosinistra inverte una tendenza in corso da qualche anno, il centrodestra perde qualche posizione ma, rimane, in linea teorica, ancora avanti nella carta geografica dei Comuni. La mappa cambia soprattutto nel peso specifico: se infatti il numero dei capoluoghi di provincia è in sostanziale equilibrio, quello dei capoluoghi di regione, vede il centrosinistra riconquistare Torino e Roma: attualmente sono 12 quelli a guida Pd e alleati, otto per il centrodestra e uno per il Movimento 5 Stelle che è la forza che più di ogni altra esce ridimensionata da questa tornata elettorale, almeno in termini di Comuni governati.

“Per il Partito Democratico e il centrosinistra è un risultato straordinario, sia letto nella dimensione nazionale, sia in quella regionale”: inizia così la dichiarazione di commento di Michele Fina, segretario del Pd abruzzese, ai risultati del secondo turno delle elezioni amministrative.

Fina sottolinea: “Non ci sarebbe naturalmente niente di più sbagliato nel mettere bandierine politiche, perché si tratta innanzitutto di decisioni prese dai cittadini per le loro città e i loro territori: i vincitori sono innanzitutto loro. Detto questo, il voto ci consegna come Pd e centrosinistra, Movimento 5 Stelle e forze civiche progressiste una responsabilità che dobbiamo essere pronti a caricarci sulle spalle. Le affermazioni di Luisa Russo a Francavilla al Mare, di Francesco Menna a Vasto, di Gianfranco Di Piero a Sulmona, di Mario Nugnes a Roseto degli Abruzzi, unite al grande risultato, a lungo incerto, del nostro candidato Leo Marongiu a Lanciano (sconfitto solo per una manciata di voti), testimoniano dell’affermazione della concretezza dei programmi che hanno raccontato, e vogliono realizzare, idee di città che guardano al futuro. Le donne e gli uomini che stiamo sostenendo nella nostra regione, la Prossima Generazione Abruzzo da tempo al lavoro su una piattaforma alternativa a questo pessimo governo regionale, deve essere accomunata dall’adozione di questa visione. E’ chiaro come questi risultati siano un avviso di sfratto per la giunta Marsilio. Così come è chiaro per il Pd che la strada di un partito aperto ed inclusivo dettata da Enrico Letta sia quella giusta, che porteremo avanti con ancor più determinazione”.

“Il centro destra, dopo aver combattuto con onore anche a Vasto, Roseto e Francavilla al Mare, con Filippo Paolini strappa la città di Lanciano al centro sinistra. Rispetto ai quattro comuni nei quali eravamo al ballottaggio, il centro destra ha quindi conquistato un nuovo importante Comune rispetto alle precedenti elezioni amministrative.” Lo scrive in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia, sen. Nazario Pagano.

“Certo, una percentuale bassissima di votanti al ballottaggio, di poco superiore al 50%, rappresenta un dato allarmante che denota un grande disaffezione da parte degli elettori. Questo allontanamento dalle urne deve far riflettere sia il centro sinistra che, malgrado la perdita di un Comune importante come quello di Lanciano, oggi usa a sproposito toni trionfalistici; sia il centro destra che deve tornare a valorizzare la parte centrista della coalizione, anche per evitare alcuni eccessi che evidentemente rischiano di far allontanare gli elettori più moderati.”

In una tornata elettorale segnata dall’astensionismo, è Seveso, in provincia di Monza e Brianza, il Comune dove i ballottaggi hanno attirato la percentuale più bassa di elettori: 38,67%. Poco più alto è il dato a Roma, la città più popolosa, dove fra ieri e oggi si è espresso alle urne solo il 40,68% degli aventi diritto al voto. Il risultato della Capitale abbassa la media del Lazio, regione in cui però si trova anche il Comune con la partecipazione più alta: a Corchiano, in provincia di Viterbo, hanno votato l’87,14% degli aventi diritto, più del primo turno (80,22%) concluso con un singolare pareggio di 1.141 voti a testa fra i due candidati, Gianfranco Piergentili e Bengasi Battisti, che ha portato il paesino al ballottaggio anche se ben al di sotto dei 15mila abitanti (ne ha meno di 4mila), soglia oltre la quale è previsto il secondo turno. I casi di pareggio al primo turno sono gli unici che hanno prodotto un aumento dell’affluenza. È successo anche in altri due piccoli centri: a Torricella Verzate, meno di quattrocento anime nel Pavese, dove al secondo turno è stata del 68,99%, oltre tre punti percentuale più di due settimane fa; e la storia è uguale a Rondanina, in provincia di Genova, dove si è passati da 44 a 49 voti. Fra le grandi città spiccano le affluenze di Benevento (59,58%) e Isernia (57,50%), decisamente più alte del 42% registrato a Torino.