Avezzano: centro città deserto, fatta esplodere la bomba / FOTO

Alle 8 tutte le persone e gli animali all’interno della ‘zona rossa’ erano stati evacuati: la città di Avezzano si è svegliata vuota per consentire le operazioni di disinnesco della bomba della Seconda guerra mondiale Mark 65, nome in codice AN-M65, di 454 kg. Gli anziani autosufficienti tutti insieme al cinema per un’insolito spettacolo di mattina: una suora di 104 anni in preghiera con 11 consorelle. La bomba è stata fatta esplodere alle 15:53

AGGIORNAMENTO – Alle 15:53 la bomba è stata fatta esplodere nella cava della ditta Celi di Massa d’Albe. Le operazioni del pomeriggio sono state lievemente rallentate dalla pioggia che ha imperversato quasi tutto il giorno sulla città. Alle 13 la bomba d’aereo americana da 1000 libbre era stata posizionata nel fornello di brillamento costruito dai militari del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano. Alle 14.45 il fornello è stato chiuso e l’ordigno caricato con panetti di tritolo per il successivo brillamento. Nel frattempo gli operatori della Croce Rossa e i volontari hanno riaperto i varchi e trasportato, dall’Interporto dove avevano trovato ricovero, tutti gli anziani allontanati dai centri in zona rossa; nelle prossime torneranno nelle loro stanze anche i pazienti della clinica Di Lorenzo. Rientreranno nelle prossime ore anche i detenuti della casa circondariale di Avezzano. “Ringrazio i cittadini di Avezzano per il senso di responsabilità e per il modo esemplare con cui hanno risposto a questa chiamata – ha dichiarato il sindaco Giovanni Di Pangrazio – Avezzano ancora una volta ha dimostrato che nei momenti difficili sa rispondere, ci ha fatto gestire al meglio queste attività difficili e pericolose. Ringrazio tutti i volontari, la protezione civile, i militari del 6° reggimento Genio Pionieri, la Croce Rossa e tutti gli agenti di stato. Un prova di grande responsabilità, di esempio, oggi ha dimostrato Avezzano. Nessuna segnalazione di furto o di attività illecita è pervenuta alle forze dell’ordine”.

AGGIORNAMENTO – Alle 12:23 l’ordigno, disinnescato e al sicuro, è uscito dal territorio del Comune di Avezzano. A salutare il convoglio costituito da mezzi dell’Esercito, della Polizia di Stato, della Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco, sono stati numerosi cittadini della zona verde, affacciati al balcone durante il passaggio dei veicoli. La colonna si sta ora dirigendo verso la cava di Massa d’Albe. A breve dal municipio di Avezzano risuonerà due volte la sirena, quella che ogni giorno scandisce il tempo in città per ricordare la pausa pranzo dei braccianti del Fucino. Il suono della sirena darà il via alle operazioni di rientro dei cittadini nelle loro abitazioni

AGGIORNAMENTO – Alle 10.59 è stata tolta la seconda delle due spolette dell’ordigno bellico AN-M65 di 454 kg: l’ordigno sarà fatto brillare nella cava Celi, vicina Massa d’Albe. Lo hanno comunicato gli artificieri del Sesto Reggimento Genio Pionieri dell’Esercito Italiano. L’ordigno, ora disinnescato, sarà trasportato in sicurezza con convoglio militare scortato dalla Polizia Stradale.

  ( le foto che vedete sono in tempo reale dal luogo delle delicate operazioni di dissinesco) 

Nel frattempo i cittadini ultraottantenni autosufficienti che hanno dovuto abbandonare momentaneamente le loro case si sono ritrovati nel multicinema Astra per assistere alla proiezione del film di Alessandro Siani ‘Tramite amicizia’. All’interporto di Avezzano, sede operativa della Croce Rossa Italiana, suor Tranquillina, originaria di Istria, a 104 anni aspetta pregando, insieme alle 11 sorelle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Anche il vivace cane Willy attende facendo compagnia agli amici umani.
Sono presenti anche il presidente della Croce Rossa regionale Gabriele Perfetti e il capo della Protezione Civile abruzzese Mauro Casinghin: il ritrovamento l’11 febbraio durante lo scavo di un’abitazione in pieno centro.

Nel perimetro urbano sono in funzione le 80 telecamere che controlleranno la città per prevenire eventuali episodi di sciacallaggio fino al rientro dei residenti nelle loro abitazioni, previsto nel primo pomeriggio.
Chiuso dagli agenti e dai volontari il perimetro del raggio di possibile azione dell’ordigno bellico. I militari 6° Reggimento Genio Pionieri accompagneranno gli artificieri che, si stima in circa un’ora di lavoro, renderanno l’ordigno completamente sicuro e trasportabile togliendo all’interno le spolette.

Dalle ore 6 alle 8.30 in vigore il divieto assoluto di accesso a tutta l’area nel raggio di 1481 metri dal luogo di recupero dell’ordigno. Dalle 8.30 alle 13 , su ordinanza della Prefettura dell’Aquila, la circolazione ferroviaria è sospesa tra le stazioni di Tagliacozzo e Celano.

“La città è completamente deserta. Avezzano ha dimostrato un grado di maturità eccezionale. Grazie a tutti i cittadini perchè abbiamo superato questa prova tutti insieme”. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha commentato così l’esito del sopralluogo effettuato insieme al comandante della polizia locale, Luca Montanari, a seguito dell’evacuazione dalla “zona rossa” per consentire le operazioni di disinnesco.

Saranno autorizzati a transitare solo “i veicoli obbligati ad accedere per esigenze di evacuazione, i veicoli di servizio di Forze dell’Ordine, Protezione Civile e Vigili Del Fuoco, i veicoli del soccorso medico e altri veicoli autorizzati.
Una volta conclusa la fase di evacuazione dei circa 20 mila residenti, gli artificieri dell’Esercito italiano del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma avvieranno le attività di disinnesco e di rimozione dell’ordigno da 454 chilogrammi.

Saranno tre le fasi operative che impegneranno gli artificieri: despolettamento, caricamento e trasporto dell’ordigno, per il brillamento in una cava della vicina Massa d’Albe. Oltre 100 i volontari della Protezione Civile (comunale e regionale) impegnati a dare supporto alla popolazione.

Per prevenire eventuali azioni di sciacallaggio, l’Amministrazione comunale ha azionato i sensori di movimento delle 80 telecamere di videosorveglianza, già presenti in zona. In base al Piano comunale di Protezione Civile sono state individuate cinque aree di attesa con gazebo che faranno da “punti informativi” per la popolazione.
Molte le attività e i centri commerciali, fuori dalla zona “rossa”, che hanno anticipato l’apertura alle 7 per ospitare i cittadini evacuati. Molti, comunque, si sono già trasferiti nelle seconde case in località dell’Adriatico, tanti giovani trascorreranno la giornata sui campi da sci nelle vicine stazioni turistiche, altri saranno ospiti di parenti nelle frazioni, altri ancora hanno raggiunto i figli studenti a Roma.