Coldiretti pensionati, ad Atri 250 coltivatori

Coldiretti Abruzzo, ad Atri 250 coltivatori anziani in assemblea. I senior chiedono il geriatra di famiglia e la legge sull’invecchiamento attivo

Il ruolo degli agricoltori anziani nella trasmissione dei valori ai più giovani ma soprattutto l’orgoglio per la tradizione contadina e per la produzione di un cibo sano e “italiano”. Ma anche la necessità di una maggiore tutela per essere parte attiva del sistema sociale. E’ stato un incontro di condivisione e riflessione quello che si è svolto questa mattina ad Atri, nel teatro comunale, promosso da Coldiretti Abruzzo e Coldiretti Senior in collaborazione con il corso di laurea in scienze dell’alimentazione dell’università d’Annunzio con la partecipazione del presidente nazionale dei Pensionati Coldiretti Giorgio Grenzi. Un incontro nel teatro comunale di Atri, in piazza Duomo, intitolato “La tutela della terza età dai campi alla tavola” con 250 pensionati agricoltori durante il quale si è parlato principalmente del “valore del cibo” in un excursus “storico” dalle “pallotte cacio e ove” al cibo sintetico, dalla potenza della tradizione alle perplessità sulle nuove frontiere della ricerca scientifica che si spinge verso la produzione di alimenti in laboratorio con un occhio di riguardo al ruolo degli agricoltori “over” nella trasmissione delle buone pratiche agricole.
Presenti, oltre al presidente di Coldiretti Abruzzo Senior Romeo Pulsoni, il presidente regionale Silvano Di Primio, il direttore regionale Roberto Rampazzo, il presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani e il delegato di Coldiretti Giovani Impresa Giuseppe Scorrano, che ha portato la testimonianza degli “under 30” in un interessante confronto intergenerazionale, seguito da Emiliano Di Matteo, presidente della terza commissione consiliare, e da Fabio D’Amario e Lorenzo Cusimano dell’Epaca, che si sono soffermati sul ruolo ancora attivo dell’anziano coltivatore nella società moderna. Per il Comune di Atri, presenti l’assessore alla cultura Mimma Centorame, l’assessore al commercio e alle politiche sociali Alessandra Giuliani e il sindaco Piergiorgio Ferretti, intervenuto a metà mattina per un breve saluto. Presente anche Emanuele Imprudente, assessore regionale alle politiche agricole della Regione Abruzzo, arrivato in tarda mattina.

“Una giornata di condivisione e riflessione dopo un anno impegnativo e un futuro ricco di incognite, dalle emergenze sanitarie a quelle economiche che riguardano l’aumento dei costi e delle bollette – ha detto Giorgio Grenzi – i temi che ci sono a cuore riguardano il ruolo attivo dei pensionati e le misure per garantirne dignità. Tra queste, difendere il potere d’acquisto delle pensioni, adeguando i trattamenti minimi al 40% del reddito medio nazionale, riformando il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’Istat e rivedendo i meccanismi di tassazione. Chiediamo inoltre di affiancare l’introduzione della figura del geriatra di famiglia nelle case della salute e negli ospedali di comunità. È necessario che l’Italia si doti di una Legge quadro sull’invecchiamento attivo per sostenere al meglio la dignità, l’autonomia e l’autodeterminazione degli anziani”. “Al contempo – ha rimarcato il presidente regionale dei Senior Coldiretti Romeo Pulsoni – non è più rinviabile l’approvazione di una specifica legge nazionale sull’autosufficienza, già adottata con successo da altri paesi europei come strumento chiave al fine di riformare l’assistenza domiciliare”.

Altro protagonista della giornata, il cibo, nel seminario curato dall’università d’Annunzio e moderato dal professor Angelo Cichelli, presidente del corso di laurea in scienze dell’alimentazione, in cui si sono alternati i professori Liborio Stuppia, presidente Scuola di Medicina e Scienze della Salute Università d’Annunzio che ha parlato del rapporto tra genetica, cibo e salute, Tiziana Pietrangelo con una interessante relazione sul “Valore nutrizionale delle ricette abruzzesi, dai sapori antichi alla ricerca scientifica” e Ester Vitacolonna con un intervento su “L’alimentazione tra salute e buona tavola”.

 

Fabio Lussoso: