Asl1 Abruzzo: ferie forzate per 150 precari. Marsilio: “Nessun licenziamento”

Ferie forzate per i 150 precari della Asl1 Avezzano L’Aquila Sulmona. Il presidente Marsilio rassicura: “Nessun licenziamento”

Sulla vicenda, culminata con le ferie forzate per 150 precari della Asl1 e amplificata dal sit-in di ieri sera, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, appena tornato da Bruxelles, ha convocato una riunione urgente a L’Aquila. Erano stati gli stessi precari, con i sindacati, a sollecitare l’incontro.

Dalla riunione è emerso che per i lavoratori arriverà un’altra proroga e, come ogni anno, si andrà ad aggiudicare la commessa al raggruppamento temporaneo di imprese vincitore del vecchio bando, scaduto il 15 agosto scorso e in regime di proroga fino a ieri. Resta da capire come tutto questo si armonizzerà con il pronunciamento del Dipartimento regionale della salute e soprattutto con il blocco delle assunzioni nelle Asl abruzzesi, già ampiamente annunciato.

Il presidente Marco Marsilio, al termine della riunione, ha dichiarato:

“Non c’è nessun licenziamento in vista, voglio tranquillizzare i lavoratori, le loro famiglie e i sindacati dei lavoratori. – ha riferito il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio dopo l’incontro avuto con i responsabili del Dipartimento regionale Salute e della ASL1 di Avezzano L’Aquila Sulmona – Al contrario stiamo procedendo alla conclusione di una procedura concorsuale per assumere il personale necessario e superare la stagione del precariato.

Tra l’ASL e il Dipartimento sono in corso gli approfondimenti opportuni perché questa fase di transizione e di trasformazione è molto delicata, sia sotto il profilo degli strumenti di legittimità amministrativa che per quanto attiene al percorso contabile. L’ASL sta fornendo al Dipartimento tutti i chiarimenti al fine di individuare il percorso che porterà alla chiusura delle esternalizzazioni dei lavori affidati attraverso contratti di servizi esterni e personale, somministrato attraverso questa formula. Sono due decenni che si utilizzano questi strumenti, sui quali è discutibile l’attribuzione a una categoria o un’altra di tipologia di veste giuridica dello strumento utilizzato.

È una triste eredità del passato quella di avere avuto troppo precariato, troppe esternalizzazioni anche dove non servivano. Noi le stiamo lentamente, ma con determinazione, superando. Voglio ricordare che questa amministrazione ha trasformato migliaia di contratti a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato dopo concorsi regolari e trasparenti, permettendo a migliaia di famiglie abruzzesi di trovare serenità e dando stabilità al servizio sanitario attraverso medici, infermieri, operatori sanitari che siano gratificati e sicuri nel loro lavoro. Sono sicuro che entro la giornata di oggi questi chiarimenti porteranno l’ASL a poter aggiudicare intanto l’appalto di servizi in corso e a garantire questa transizione nei pochi mesi utili a concludere le operazioni di assunzione del personale, ripristinando la pienissima regolarità e trasparenza nella gestione dei servizi e del personale delle ASL”.

I 150 precari in “vacanza” da oggi sono stati per decenni utilizzati nel servizio di supporto amministrativo e tecnico della Asl provinciale dell’Aquila. Ieri hanno ricevuto la comunicazione di ferie forzate, a cui dovrebbe seguire la cassa integrazione.

Di fatto è sembrata l’anticamera dei licenziamenti dalle società interinali e dalle cooperative che gestiscono, in regime di proroga in attesa del nuovo bando, gli appalti con l’azienda sanitaria.

Ma è stata anche l’amara conseguenza del provvedimento di blocco del dipartimento Salute della Regione Abruzzo, firmato dal direttore, Emanuela Grimaldi. Il blocco degli interinali nelle quattro Asl dell’Abruzzo è tra le misure del piano per la copertura del deficit sanitario che per il quarto trimestre 2024 è di 113 milioni di euro.
Le cooperative del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos di Pescara, Az Solutions di Roma e Vigilantes di Giulianova hanno comunicato alla Asl aquilana e ai
lavoratori la sospensione dei servizi.

Ieri sera alle 21.30 si è svolto un sit-in di protesta all’Aquila davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, promosso da un folto gruppo di precari.

 

 

 

Stamane i lavoratori sono tornati a manifestare (foto a lato).

 

 

 

Il buco della sanità abruzzese ha già portato all’aumento dell’addizionale Irpef a scaglioni di reddito, misura insufficiente per coprire un disavanzo che per l’anno prossimo si annuncia fuori controllo.

Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale di supporto amministrativo
e tecnico impiegato nelle società cooperative Biblos, AZ Solutions e Vigilantes Group e attivato le procedure di raffreddamento e conciliazione.

“Tutto ciò anche per attivare le azioni propedeutiche all’ottenimento degli ammortizzatori sociali per i 150 precari posti in ferie forzate dopo che i vertici dell’azienda sanitaria non hanno inteso prorogare i contratti in attesa del nuovo bando, alla luce del procedimento i stop del Dipartimento alla salute alle prese con la copertura del buco della sanità”.

Le organizzazioni sindacali chiedono anche la convocazione di un incontro con il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Marco Marsilio, l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, il direttore del Dipartimento Salute e Welfare Emanuela Grimaldi, il presidente del Comitato ristretto dei sindaci Pierluigi Biondi, i componenti del Comitato, il direttore generale della Asl1 Ferdinando Romano.

Sulla vicenda arrivano le prime dichiarazioni della politica:

“Il manager Romano, messo con le spalle al muro, dopo la lettera della Grimaldi e della direzione del dipartimento Sanità, non farà la proroga. Tutti fuori. È una vergogna. – afferma il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, aquilano – Molti di loro sono addirittura gli ex Lsu del fallimento Irti, prossimi alla pensione e precari Asl da 20 anni. Madri e padri di famiglia buttati fuori dal posto di lavoro dopo aver dedicato anni e anni di lavoro per tenere a galla servizi essenziali di una Asl, in un territorio che ha dovuto affrontare diversi terremoti e tante calamità naturali. Una Asl, quella Avezzano Sulmona L’Aquila, che sovraintende la metà del territorio regionale e che eroga servizi sanitari su 73 punti di erogazione (il doppio rispetto a Teramo e Pescara, un terzo in più rispetto a Chieti).

Della maggioranza di centrodestra l’Ansa riporta la dichiarazione della consigliera regionale della Lega, anche lei aquilana, Carla Mannetti:

“È necessaria un’ulteriore proroga del contratto. Si convochi al più presto il tavolo di maggioranza”.