Asl Teramo, i ritardi nelle liste di attesa

Dopo le accuse mosse dal Consigliere regionale di opposizione Marco Cipolletti e dal medico di Medicina Generale, Siriano Cordoni per i ritardi nelle prestazioni da parte dell’azienda sanitaria teramana, è arrivata la replica del Direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia

Le accuse hanno riguardato in particolare le tempistiche per l’epiluminescenza, un esame che permette di valutare le lesioni della cute ed in particolare utilizzato, dietro precise indicazioni, per la mappatura dei nei. Tre le strategie che Asl di Teramo sta valutando per portare ad una riduzione delle liste di attesa, anche attraverso misure straordinarie.  Tra queste la limitazione delle attività in libera professione negli ambiti in cui non si rispettano i parametri; inoltre proporrà, nella stesura del prossimo accordo integrativo con i medici di medicina generale, dei livelli sanzionatori per le reiterate prescrizioni inappropriate, così come attuato in altre regioni. Il problema delle liste di attesa è anche aggravato dalla carenza di personale qualificato, per questo motivo sono diversi i concorsi che la Asl sta mettendo in campo.

“Il problema delle liste di attesa esiste”, commenta il direttore generale, Maurizio Di Giosia “ non a caso a marzo abbiamo varato un apposito piano di recupero che sta dando buoni frutti. Per noi la questione è centrale e prioritaria, in quanto abbiamo a cuore la salute dei nostri concittadini. Ma proprio per questo non accettiamo strumentalizzazioni e pesanti inesattezze che creano disorientamento nel cittadino e finiscono per essere alla base del “turismo sanitario” e della mobilità passiva, a danno dell’intera collettività. L’azienda sta valutando, in materia di riduzione delle liste di attesa, anche misure straordinarie, fra le quali la limitazione delle attività in libera professione negli ambiti in cui non si rispettano i parametri e inoltre proporrà, nella stesura del prossimo accordo integrativo con i medici di medicina generale, dei livelli sanzionatori per le reiterate prescrizioni inappropriate, così come attuato in altre regioni”.