Aeroporto d’Abruzzo: D’Alfonso segnala la mancanza del d.g.

Il deputato del Partito democratico Luciano D’Alfonso ha convocato una conferenza stampa a Pescara per segnalare la situazione manageriale dell’Aeroporto d’Abruzzo 

“Dopo la revoca dell’avviso di selezione pubblica per direttore generale e accountable manager della Saga Spa – la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo controllata dalla Regione Abruzzo – lo scalo abruzzese resta senza una figura fondamentale per il suo funzionamento, che manca in via definitiva dal luglio scorso”.

Lo dichiara in una nota il deputato del Pd Luciano D’Alfonso che sottolinea come le conseguenze di questa prolungata distrazione possano essere molto gravi.

“Il girovagare qua e là senza sapere bene cosa fare non salverà l’aeroporto. Me ne occupo perché, da sindaco di Pescara, il 14 giugno 2007 ho fatto ottenere la concessione definitiva all’aeroporto e non voglio che essa venga ritirata per l’incapacità altrui. Me ne occupo perché, grazie alla giunta regionale da me presieduta, sono stati stanziati 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali, è stata eliminata la sovrattassa sui diritti d’imbarco, sono state modificate in senso migliorativo le linee guida per lo sviluppo delle rotte aeree e sono stati investiti 12,5 milioni in cinque anni per il rilancio della vocazione turistica dello scalo. Tutto questo non può essere vanificato dall’insipienza”.

Secondo D’Alfonso la vicenda della Saga spa è emblematica della confusione che caratterizza il modo di governare la cosa pubblica da parte della giunta Marsilio.

Ecco la nota del deputato del Pd:

“Il 2 febbraio scorso la Saga ha emanato un avviso di selezione pubblica per il ruolo di Direttore generale e Accountable Manager; poi (è notizia di pochi giorni fa) lo ha ritirato. Risultato: da nove mesi l’aeroporto d’Abruzzo non possiede una delle figure fondamentali per il suo funzionamento. A luglio 2022 la società aeroportuale – dopo il licenziamento del dg precedente, Luca Ciarlini – aveva chiesto all’Enac di potersi avvalere per soli tre mesi di una figura temporanea, nelle more della scelta del nuovo direttore. A ottobre la richiesta veniva reiterata. Il 26 aprile scorso, di fronte al terzo rinvio (stavolta sine die) per la selezione del nuovo dg, l’Enac ha dato 30 giorni di tempo alla Saga per decidere, trascorsi i quali scatterà il procedimento di revoca della concessione di aeroporto; un fatto di una gravità inaudita. In veste di sindaco di Pescara, il 14 giugno 2007 ho tallonato, sollecitato, accompagnato e premurato sul piano istituzionale per agevolare la firma tra Saga ed Enac per la concessione inerente la progettazione, lo sviluppo, la realizzazione, l’adeguamento, la gestione, la manutenzione e l’uso degli impianti e delle infrastrutture aeroportuali, comprensivi dei beni demaniali, dell’Aeroporto di Pescara. Un documento importantissimo, senza il quale non potremmo disporre dell’operatività crescente e progressiva della struttura: con la concessione trentennale la concessionaria si impegna a gestire i servizi aeroportuali in sicurezza. Non essendoci la figura dell’Accountable Manager, non è garantita la regolarità della gestione in sicurezza. Grazie alla giunta regionale da me presieduta, sono stati stanziati complessivamente 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali e sono stati investiti 12,5 milioni in cinque anni per il rilancio della vocazione turistica dello scalo. Misure che nel 2017 hanno permesso di far registrare un aumento di passeggeri del 16,6% rispetto al 2016.
Non solo: a seguito dell’incremento di 2,5 euro dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, disposto in attuazione del Decreto 29 ottobre 2015 del MIT, Ryanair aveva deciso di sospendere la propria operatività negli scali più piccoli (tra cui Pescara) sostenendo che l’impatto della tassa sui ricavi derivanti dall’operare rotte in mercati di piccole dimensioni, come accade negli aeroporti con un volume di traffico inferiore ad 1 milione di passeggeri l’anno, comporta una riduzione di redditività che va sotto i parametri di riferimento dell’azienda; di conseguenza, considerando che nell’Aeroporto d’Abruzzo Ryanair movimenta oltre l’80% del traffico totale, tale situazione avrebbe avuto un impatto fortemente negativo sulla mobilità e sull’economia dei cittadini abruzzesi e non solo, vista l’area di influenza dello scalo. La Regione si è fatta promotrice di un’azione di pressione nei confronti del governo nazionale per far sì che fosse tolto l’aumento delle tasse aeroportuali. L’incremento tariffario è stato eliminato con legge n. 160 del 7 agosto 2016.
Inoltre, sempre su impulso della giunta D’Alfonso, il MIT ha modificato il testo delle linee guida per lo sviluppo di rotte aeree da parte dei vettori, al fine di renderlo più coerente alle direttive europee e più chiaro nell’applicazione, in modo da consentire una più facile costruzione dei rapporti economici tra aeroporti sostenuti da finanza pubblica, allo stesso modo di ciò che avviene tra compagnie aeree e aeroporti privati.
Dunque siamo di fronte a un bando concepito in chiave teramana, con requisiti morbidi, bando che poi è stato revocato; su di esso sono arrivate a grandine le critiche dell’Enac perché la figura del dg non è un soprammobile, è tecnica e il bando deve essere potentemente selettivo. Corriamo il rischio di sanzioni da parte dell’Enac che è irritato perché vuole che ci sia questa figura fondamentale, altrimenti salta la concessione. Dico alla Regione: basta con le intervistine, fate presto, rischiamo di perdere la concessione per l’aeroporto.
Ci sono giunte regionali che agiscono seriamente e giunte che prima fanno procedurine e poi le revocano o sospendono, mettendo a rischio la concessione e la credibilità dell’aeroporto. Fra 300 giorni gli abruzzesi sapranno chi scegliere”.