Aeroporti: il potenziamento di Ancona è a spese dell’Abruzzo?

Il potenziamento dell’Aeroporto Internazionale di Ancona preoccupa la politica: lo scalo dell’Abruzzo potrebbe essere oscurato da quello dorico, ma la Saga parla di riduzione fisiologica dei voli

Manca ancora un mese all’avvio della stagione invernale dell’Aeroporto d’Abruzzo, partirà ufficialmente il 3 novembre, ma le polemiche sono già nell’aria. La contestata riduzione dei voli Ryanair, che quest’anno ha festeggiato 22 anni di sodalizio con l’Aeroporto d’Abruzzo, e il traguardo degli 8 milioni di passeggeri, potrebbero dover fare i conti con il potenziamento dello scalo internazionale di Ancona, che molti individuano come minaccia per l’Abruzzo.
Dalla Saga fanno sapere che la diminuzione dei voli della compagnia aerea irlandese, che nella stagione estiva 2023 ha proposto 15 rotte, altro non è che la fisiologica riduzione delle destinazioni invernali, mentre si conservano le storiche mete di Bruxelles, Bucarest, Londra e Bergamo, cui si aggiungono Catania e Lussemburgo, anche se con una leggera riduzione delle frequenze su alcune tratte. Di fatto, rispetto all’anno scorso, quest’inverno verranno meno solo il volo Ryanair per Torino e quello per Milano Linate, servito da Ita fino alla fine di agosto.

Tuttavia, ad alimentare il tarlo del sospetto di depauperamento dello scalo regionale c’è il potenziamento del vicino aeroporto internazionale di Ancona (a Falconara), individuato come un potenziale concorrente pronto a rubare la scena allo scalo abruzzese.
E così dalla politica si alza il polverone delle polemiche che si abbattono inevitabilmente sulla gestione dell’infrastruttura.

«Mentre l’aeroporto d’Abruzzo perde collegamenti, il vicino scalo di Ancona ha inaugurato le nuove rotte per Roma Fiumicino, Milano Linate, Napoli, Vienna, Barcellona e Bucarest», ha dichiarato il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, che rimarca ironicamente le origini lancianesi di Alexander D’Orsogna, direttore generale dell’aeroporto anconetano, assunto a settembre del 2022 con l’obiettivo di potenziare lo scalo dorico.

«In pratica avevamo in casa la soluzione al problema della direzione dello scalo pescarese (privo di un direttore generale dal luglio 2022) e ce la siamo fatta sfilare dalla Regione Marche per l’inconcludenza di questa giunta regionale, che da ben 14 mesi non riesce a reperire una figura adeguata» – sottolinea ancora D’Alfonso, che suggerisce ironicamente di “incrementare gli autobus verso Ancona, in modo da non tornare isolati come gli abitanti di Fontamara”.

Alle polemiche, anche quelle legate ai fondi regionali, il governatore Marco Marsilio ha risposto così, nel corso della trasmissione I Fatti e le opinioni di Rete8:

«La giunta sta lavorando per il riconoscimento della continuità territoriale. Si tratta, in sintesi, dell’operazione che punta a ottenere gli strumenti legislativi che hanno lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini che abitano in regioni disagiate del Paese a cui appartengono, ovvero di rafforzare la coesione tra le diverse aree di uno stesso Stato, superando svantaggi connessi alla loro lontananza, irraggiungibilità o difficoltà di accesso. Un po’ come avviene, ad esempio, per gli abitanti delle isole. Così Pescara avrebbe i voli sostenuti dal servizio pubblico per Torino, Milano e Palermo».

Dalla Saga intanto confermano di essere al lavoro per l’allungamento della pista dell’Aeroporto d’Abruzzo. L’affidamento del cantiere dovrebbe avvenire entro il 31 ottobre e i lavori sui 400 metri in più di pista dovrebbero chiudersi entro cinque mesi, come da cronoprogramma, in modo da garantire l’avvio di una nuova stagione estiva, quella del 2024, con un’infrastruttura rinnovata che, per dimensioni, renderebbe lo scalo abruzzese simile a quello dorico. Con l’auspicio che l’aeroporto di Ancona possa fare un po’ meno ombra a quello abruzzese.