Covid Abruzzo: e zona bianca fu!

Da lunedì 7 giugno Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passano in zona bianca. Il ministro della Salute Roberto Speranza firma l’Ordinanza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia. L’appello di Marsilio a “non abbassare, comunque, la guardia”. Addio coprifuoco, ma resta la mascherina. “Fino al 21 giugno in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per un massimo di sei persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. È quanto recita l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza in serata.

“È un risultato importante che riconosce l’impegno che la Regione ha messo in campo per combattere la pandemia. Si può dire che il peggio è passato, anche se bisogna continuare a usare tutte le precauzioni del caso. Però si riapre, si riparte in anticipo rispetto al programma nazionale e a tante altre regioni che manifestano ancora un’incidenza peggiore di quella dell’Abruzzo, che è tra le primissime regioni in Italia per numero di vaccinati rispetto alla popolazione residente e per l’utilizzo dei vaccini che ci vengono forniti. Abbiamo iniziato a vaccinare anche i dodicenni, in particolare a Pennapiedimonte, insieme alla vaccinazione massiva dei piccoli centri. Sono segnali positivi e confortanti, che confermano la capacità della Regione ad accelerare il passo per arrivare il più rapidamente possibile all’immunità di gregge. L’appello a tutti i cittadini, che hanno dimostrato grande capacità di resilienza, è a non abbassare la guardia, ma anche a nutrire quel giusto ottimismo necessario a rilanciare l’economia e a ritrovare quella normalità che manca da troppo tempo”. Queste le dichiarazioni del presidente Marsilio al termine della riunione dell’Unità di Crisi che si è svolta oggi pomeriggio a L’Aquila.

 

E’ di oggi la notizia che “la performance dell’Abruzzo in materia di genotipizzazione del virus del Covid-19 è la migliore in Italia. La media del 6.05% dei casi sequenziati consente in parte di identificare le varianti più contagiose del virus”. Lo studio pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità “Prevalenza e distribuzione delle varianti dei virus Sars-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia” ha messo in evidenza l’importante lavoro che viene svolto nei laboratori abruzzesi.

Da lunedì 7 giugno, con l’ingresso in zona bianca, le Biblioteche e le Agenzie culturali abruzzesi torneranno a lavorare a pieno regime, consentendo anche consultazione e studio in sede. “Ringraziamo i consiglieri del Partito democratico per l’interesse dimostrato – afferma l’assessore regionale alla Cultura Daniele D’Amario – ma voglio rassicurarli che siamo, di prassi, attenti alle Biblioteche, alla cultura ed alla salute dei nostri cittadini, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo lavorando alla riapertura da mesi, ma siamo stati sinora bloccati, precauzionalmente, dal datore di lavoro che non aveva ritenuto ancora possibile assentire alla riapertura.

Addio coprifuoco. Resta l’obbligo di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso e rimangono vietati gli assembramenti.

Quali sono le regole per mangiare al ristorante? É necessario adottare misure per evitare assembramenti al di fuori del locale. Viene raccomandato l’accesso tramite prenotazione (ma è consentito anche senza, se gli spazi lo consentono). I tavoli devono essere disposti garantendo ai clienti una distanza di almeno un metro. I clienti devono indossare la mascherina, tranne quando bevono o mangiano. Il personale deve indossare sempre la mascherina. Deve essere favorita la consultazione di menù online o plastificati (e quindi disinfettabili dopo l’uso) o cartacei a perdere. Al termine di ogni servizio devono essere pulite e disinfettate tutte le superfici. Resta l’obbligo di esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti nei locali. Il numero massimo si stabilisce in relazione allo spazio e ai ricambi dell’aria. C’è l’obbligo di rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani a clienti e dipendenti.

I tavoli devono essere sempre da 4 persone? “Fino al 21 giugno in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. È quanto recita l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

I ristoranti hanno limiti di orario? In zona bianca no.

Le distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione, in un quadro che garantisca comunque il ricambio d’aria; i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo; bisogna favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei ‘a perdere’; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio). Dove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro. Per la consumazione al banco assicurare il mantenimento della distanza di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Questo ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.

Tornano gli spettatori in stadi e palazzetti, ma in numero limitato.

Posso andare in discoteca? Sì, ma senza ballare. Si potrà ascoltare la musica, mangiare o bere, ma resta vietato ballare.

Devo portare ancora la mascherina? Sì, anche in zona bianca resta l’obbligo di usare la mascherina: all’aperto quando non si può mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici. Non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi deve comunicare con un disabile in modo che non consente l’uso della mascherina. Esentate anche le persone che stanno svolgendo attività sportiva.

 

Barbara Orsini: