Megalò 3, Di Primio in aula per le sue dichiarazioni spontanee

Una dichiarazione spontanea con cui ricostruire tutti i fatti, sin dall’inizio, senza tralasciare nulla. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio è tornato in aula al tribunale dell’Aquila questa mattina per la terza volta, per poter spiegare ai giudici la sua posizione sull’inchiesta Megalò 3, che lo vede indagato con l’accusa pesante di corruzione.

L’Udienza davanti al giudice per le indagini preliminari era slittata l’ultima volta lo scorso 3 maggio, giorno in cui il giudice avrebbe dovuto decidere se rinviare o meno a giudizio il sindaco Di Primio, assieme all’imprenditore Enzo Perilli, il titolare della società che voleva realizzare la struttura e comproprietario del terreno.

Perilli è cliente dello studio legale del sindaco di Chieti, al quale avrebbe promesso soldi per pagare i suoi debiti oltre ad aiuti per la campagna elettorale 2015. Indagati anche Michele Colistro, ex segretario generale dell’Autorità di bacino, e i due tecnici Paolo Di Martino e Giovanni Melozzi. Il sindaco di Chieti, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto la promessa di offerte in denaro da parte di Perilli, in cambio di agevolazioni per la realizzazione della nuova struttura commerciale in riva al fiume Pescara, in piena zona a rischio esondazione. Di Primio, assistito dall’avvocato Antonio Pimpini di Chieti, aveva annunciato la volontà di rilasciare dichiarazioni spontanee davanti al giudice per chiarire meglio la sua posizione.