Olicar, mancati stipendi. I lavoratori incrociano le braccia

Braccia incrociate per i lavoratori della Olicar per i ritardi nei pagamenti degli stipendi e per un futuro incerto legato alla vertenza che sta trascinando verso il fallimento l’azienda che si occupa della manutenzione all’interno delle strutture ospedaliere.

Una crisi che va avanti da mesi a livello nazionale, coinvolgendo 500 lavoratori altamente specializzati, e di cui almeno un centinaio nella provincia dell’Aquila, dove lavorano negli ospedali dell’Aquila, Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro e nelle strutture di Pescina e Tagliacozzo, su turni 24 ore su 24, per garantire la regolare funzionalità degli apparati vitali a servizio delle strutture ospedaliere.

Oggi un presidio davanti all’ospedale, sotto le bandiere della Filcams Cgil, per chiedere anche alla Asl di alzare il livello di sicurezza degli ambienti in cui i tecnici devono lavorare, sicurezza in molti casi inesistente, secondo quando denunciano i sindacati. Una vertenza delicata ancora in via di definizione sui tavoli nazionali, dove si discute il livello d’indebitamento non solo nei confronti dei lavoratori ma anche dei fornitori e dei clienti. Intanto sale la preoccupazione in vista della scadenza a gennaio dell’attuale contratto di manutenzione.

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