L’Aquila, 18 milioni per riqualificare le periferie

Si chiama “Connecting city-connecting people” il grande piano di recupero delle frazioni che il Comune si appresta ad avviare.

Progetti pronti, facilmente cantierabili, che potrebbero vedere la luce già tra poco più di un anno. Diciotto milioni per riqualificare le periferie. A tanto ammontano i fondi ministeriali di cui L’Aquila fruirà grazie al bando nazionale che l’ha vista arrivare 24esima su 120 città d’Italia, fondi destinati dal Governo alla rinascita delle periferie cittadine dove oltre all’aspetto urbanistico, si vuole incidere anche su quello sociale, contro il degrado urbano e quello sociale. E L’Aquila, città terremotata che deve ricostruire non solo il tessuto urbanistico ma anche e soprattutto quello sociale, ha messo in campo diversi progetti. L’obiettivo è avere una città periferica più bella, ma soprattutto comoda, vivibile, ricca di elementi di connessione tra una zona e l’altra. Tra i progetti, ad esempio, alcuni esperimenti di co-housing e di housing sociale, la creazione di nuclei di badanti, una pista ciclopedonale che connetterà tutte le scuole della città, da est a ovest. Sfruttando edifici scolastici dismessi, invece, nasceranno reti di centri sociali, laboratori artistici e asili autogestiti finalizzati a creare una comunità, ad esempio a Collebrincioni.

Importante anche il progetto di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica fatiscente e cadente della frazione di San Gregorio. Non solo: si prevede un progetto specifico anche per il recupero di alloggi del progetto Case dismessi finalizzati all’housing sociale.

Il progetto si articola in quattro interventi: Biking to school, Networking People, Multiethnic community e Reusing housing. Le proposte presentate dall’amministrazione (settore Ricostruzione pubblica in collaborazione con le Politiche sociali e le associazioni ActionAid e ViviamolAq) sono state selezionate al termine di un concorso di idee che ha visto coinvolte decine di città.

ECCO I QUATTRO PROGETTI FINANZIATI:

Biking to school (4 milioni e 851 mila euro): prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale che andrà ad integrarsi con la rete stradale e di mobilità pubblica esistente. Il tracciato è stato studiato per collegare efficacemente le principali strutture scolastiche e universitarie della città. Il progetto è suddiviso in tre lotti: il primo collegherà l’insediamento Case di Coppito 2 (oggetto dell’intervento Student Housing, vedi sotto) con la casa dello studente ‘Carlo Borromeo’ e, di lì, con il polo universitario di Coppito. Il secondo lotto, invece, partirà dalla stazione ferroviaria, costeggerà le mura, toccando anche il Tribunale, e intersecherà il Parco Urbano di Piazza d’Armi. Il terzo lotto, infine, fungerà da attraversamento nord della città, correndo parallelamente alla rete stradale locale e collegando tra loro tutte le strutture scolastiche lungo il percorso, da Pettino fino a Colle Sapone.

Networking People (6 milioni e 161mila euro): prevede la realizzazione di una rete di centri sociali e servizi di quartiere nelle aree periferiche urbane, attraverso la ristrutturazione e il riuso di 10 scuole dismesse – Torretta, Gignano, Sant’Elia, San Sisto, Coppito, San Marco di Preturo, Menzano, Pescomaggiore, Valle Pretara, Tempera – con l’attivazione di progetti sociali finalizzati a stimolare partecipazione e aggregazione.

Multiethnic community (16 milioni e 200 mila euro): è un intervento destinato alla riqualificazione edilizia, urbana e sociale del complesso Erp di San Gregorio, composto da 111 alloggi, di cui, molti, inagibili. Lo stanziamento, però, è stato rimodulato alla luce del fatto che per quegli alloggi erano già stati previsti, con delibera Cipe 23/2015, 13 milioni e 643 mila euro.

Reusing housing (4 milioni e 429 mila euro): ovvero “riabitare l’emergenza”. E’ un progetto che prevede la riutilizzazione di alcuni edifici dismessi del progetto Case. L’intervento è stato pianificato negli insediamenti di Arischia, Collebrincioni e, come detto, Coppito 2. Dovesse realizzarsi, il piano Case di Collebrincioni sarebbe destinato a cooperative di giovani cui verrebbero assegnati degli alloggi a patto che si occupino della manutenzione ordinaria e della gestione dei plessi attraverso l’utilizzo del baratto amministrativo e della banca del tempo. Il progetto prevede la riconversione del piano terra di una sola piastra, a spazio aperto, e coinvolge 8 appartamenti. Arischia sarebbe destinato agli anziani, cui destinare alloggi (anche in co-housing) a fronte dell’impegno di autogestione degli spazi comuni. Verrebbero aperti i piani terra di due piastre ad attività collettive, utilizzando 16 appartamenti. Coppito 2 interesserebbe invece gli studenti, visto che sarebbe collegato anche al progetto Bike to school. Il progetto prevede la riconversione di 24 appartamenti disposti su 3 piastre: la piastra A verrebbe destinata ad attività formative, la piastra B ad attività sportive e la piastra C a iniziative di respiro culturale.

Marianna Gianforte: