Covid Abruzzo, Cna su ristori: «Troppa confusione su tempi di erogazione»

Covid Abruzzo: per la Cna è troppa la confusione sui tempi di erogazione dei ristori. Saraceni: «Il caos di aperture e chiusure non si può sommare al rinvio di quanto promesso».

«Entro fine anno devono essere corrisposti a quanti ne hanno diritto i fondi previsti dalle diverse misure di ristoro volute dalla Regione Abruzzo, anche a costo di lavorare senza soluzione di continuità nei giorni festivi», dichiara il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni, che, considerate le conseguenze sull’economia legate all’emergenza sanitaria, chiede «alla Giunta regionale e al presidente Marsilio di dire a cittadini e imprenditori come stanno effettivamente le cose, indicando tempi e modi in cui avverrà l’erogazione. Perché adesso, al caos di aperture e chiusure, non si può sommare il rinvio a data da destinare di quanto promesso. L’Abruzzo versa in una situazione estremamente preoccupante. Siamo in Italia gli unici rimasti penalizzati, seppur per pochi giorni, con la “zona arancione”; e frastornati dalla confusione generata dai contrasti istituzionali tra Regione e Governo circa la potestà decisionale sulle restrizioni, culminati con la sentenza del Tar che ha dato ragione al Governo. Un caos cui ora non si può sommare l’incertezza nell’erogazione di quanto promesso con i provvedimenti “Cura Abruzzo 1 e 2″.
In queste ore abbiamo assistito, nel silenzio della Giunta, a prese di posizione di segno opposto di autorevoli esponenti sia della maggioranza di governo regionale sia di opposizione. Con gli uni che indicano, dandola per certa, la fine dell’anno come limite per la liquidazione di oltre 11mila pratiche; e gli altri a dire che non se ne farà nulla, stante la mancanza di indicazione degli uffici, esibendo oltretutto numeri non proprio entusiasmanti su quanto fatto sin qui”. La Giunta regionale e lo stesso Marsilio, conclude Saraceni, “dicano agli abruzzesi come stanno effettivamente le cose, indicando tempi e modi per l’erogazione di quanto promesso!»