Coronavirus Abruzzo: il ruolo dei medici di famiglia

Entrano in vigore le 13 misure previste nell’ordinanza del presidente della Regione per arginare il pericolo di diffusione in Abruzzo del Covid-19, centrale il ruolo dei medici di famiglia.

Scuole, uffici pubblici, mezzi di trasporto e ospedali. Sono gli ambiti della vita pubblica che rientrano nelle disposizioni della Regione Abruzzo per fronteggiare la diffusione del Covid-19, operative da oggi. Tredici punti inseriti nell’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio. Tra le misure principali, è previsto che tutte le scuole dovranno esporre il decalogo della prevenzione; soluzioni disinfettanti a disposizione, poi, dei cittadini che frequentano i locali delle pubbliche amministrazioni; interventi straordinari di sanificazione sui mezzi di trasporto pubblico; sospensione della gite e visite scolastiche sino al 15 marzo. Misure straordinarie anche per chi torna dalla Cina o arriva dalle regioni del Nord Italia, ad esempio: chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi 14 giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico o nei Comuni italiani dove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus, deve comunicarlo al proprio medico di famiglia o al pediatra.

L’operatore di sanità pubblica, poi, dovrà provvedere eventualmente alla prescrizione della permanenza domiciliare e dovrà accertare l’assenza di febbre o di altri sintomi nella persona da porre in isolamento, mentre, in caso di comparsa di sintomi, il cittadino in sorveglianza deve avvertire immediatamente il medico di famiglia, il pediatra o l’operatore di sanità.

Fondamentale – scrive l’ordinanza – è poi indossare la mascherina chirurgica (da fornire all’avvio del protocollo) e rimanere in una stanza lontano dai conviventi. Il ruolo centrale dei medici di famiglia in questo contesto così delicato, spiegato dal coordinatore dell’Intersindacale sanitaria abruzzese Walter Palumbo.

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Il servizio del Tg8