Covid Abruzzo: palestre e piscine preoccupate per l’ultimatum di Conte

Covid Abruzzo: l’ultimatum del premier Conte preoccupa palestre e piscine. «Si sanzioni chi non rispetta le regole, ma non si chiuda un intero settore».

Una settimana per adeguare i protocolli alle regole anticovid e verificarne il rispetto: è la tempistica prevista dall’ultimatum del premier Conte a palestre e piscine, secondo quanto stabilito dall’ultimo Dpcm, presentato dal presidente del Consiglio dei ministri domenica 18 ottobre 2020. La sopravvivenza degli impianti sportivi per le attività amatoriali sarà vincolata proprio al rispetto delle norme di sicurezza, che si sostanziano in buona parte nelle linee guide già esistenti e che prevedono il distanziamento di un metro negli spazi comuni, come gli spogliatoi, e di due metri mentre si fa attività, l’uso di gel igienizzante prima di entrare in sala, accessi contingentati con postazioni predefinite e prenotazione dei corsi o delle sale, sanificazione degli attrezzi prima e dopo l’uso, percorsi di entrata e uscita differenziati, divieto di lasciare abiti o borse negli spazi comuni fuori da sacchetti igienici e misurazione della temperatura e autocertificazioni all’ingresso.

Dunque né più né meno di quanto già stabilito a maggio con la ripartenza dal lockdown. Quello che in questa settimana potrà invece cambiare è un aumento dei controlli per verificare il rispetto dei protocolli previsti, perché, come ribadito dal presidente Conte e come purtroppo accade in ogni settore, «molto spesso i controlli vengono rispettati, ma altre volte no».

La reazione di gestori e titolari di palestre e piscine, fortemente preoccupati per la possibilità di una nuova chiusura che metterebbe in ginocchio l’intero settore, non si è fatta attendere.

«Si sanzioni chi non rispetta le regole», ha dichiarato Giampaolo Duregon, presidente dell’associazione nazionale fitness e sport, «ma non si vada a chiudere un intero settore che conta 100.000 centri con un milione di lavoratori e 20 milioni di italiani che li frequentano».

«Da maggio, da quando cioè abbiamo riaperto, abbiamo sempre rispettato le regole che ci erano state date per garantire la sicurezza a dipendenti e clienti», ha aggiunto Monica Scurti, titolare della palestra 4Fit di Spoltore. «Tutti i protocolli anticovid sono stati attivati e là dove non è stato possibile garantirne il rispetto, come per sauna e bagnoturco, abbiamo scelto di chiudere il centro benessere compreso nel prezzo dei nostri abbonamenti.
Ben vengano dunque le sanzioni a chi non rispetta le regole, ma si tuteli chi invece sceglie di lavorare correttamente.
È giusto che si sappia che le palestre sono luoghi sicuri, dove le persone vengono ad allenarsi ma anche e soprattutto a tutelare il proprio benessere psicofisico. Chiudere ancora una volta significherebbe molto probabilmente non riaprire più e lasciare nella disperazione tantissimi dipendenti con famiglie a carico che con palestre e piscine lavorano e vivono.»

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