Covid 19 Abruzzo, bollettino del 10 giugno: nessun nuovo caso e 2 decessi

Covid 19 Abruzzo, bollettino del 10 giugno: nessun nuovo caso e 2 decessi. Gli attualmente positivi sono 550.

In Abruzzo dall’inizio dell’emergenza sono stati registrati 3266 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, dall’Università di Chieti e dal laboratorio dell’ospedale dell’Aquila.

Rispetto a ieri non si registra alcun nuovo caso su un totale di 1340 tamponi analizzati.

83 pazienti (-8 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 5 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 462 (-10 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 453 pazienti deceduti (+2 rispetto a ieri). Gli ultimi decessi riguardano una 60enne di Lanciano e una 84enne di Montesilvano.

2263 dimessi/guariti (+15 rispetto a ieri, di cui 117 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19 sono diventati asintomatici e 2146 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 550 con una diminuzione di 17 unità rispetto a ieri.

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus sono stati eseguiti complessivamente 86082 test, di cui 80148 sono risultati negativi.

La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti è legata al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Del totale dei casi positivi 246 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 825 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1533 alla Asl di Pescara e 662 alla Asl di Teramo.

Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre per ragioni cliniche ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità.

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