Contributi post sisma non dovuti, sequestrato un milione dalla GdF dell’Aquila

Guardia di Finanza L’Aquila, indebita percezione dei contributi post sisma. Sequestrati denaro ed immobili per un valore di un milione di euro.

Prosegue senza sosta l’attività di contrasto alle indebite percezioni di contributi nel settore della ricostruzione “post sisma” sul territorio aquilano. Nell’ambito di un’indagine coordinata e diretta dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di L’Aquila, Fabio Picuti, i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di l’Aquila, Guendalina Buccella, nei confronti di un imprenditore e di una società di capitali, per un ammontare complessivo, tra beni mobili ed immobili, di circa un milione di euro.

Le ipotesi di reato riguardano una serie di illeciti posti in essere dall’amministratore di un’impresa di costruzioni, finalizzati a percepire indebitamente contributi pubblici destinati alla ricostruzione post sisma e al loro effettivo utilizzo.

Secondo quanto emerse dalle indagini, per incassare gli importi relativi allo Stato Avanzamento Lavori di un immobile ubicato nel capoluogo, l’amministratore della società (I.M. s.r.l.) aveva auto certificato l’esatto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa relativa al pagamento dei fornitori. Dall’esame della documentazione nonché dall’attività di indagine degli investigatori è emerso non solo che le dichiarazioni presentate dall’imprenditore (R.E. di anni 41) sono risultate false, in quanto non tutti i fornitori sono stati pagati, inoltre parte dei fondi pubblici percepiti dall’impresa sono stati immessi nel patrimonio della società ed illecitamente distratti.

Le attività investigative svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza dell’Aquila hanno fatto emergere l’illecita condotta dell’imprenditore, indagato per i reati di “Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato” (art. 316 ter C.P.) e di “Malversazione” (Art. 316 bis C.P.). Conseguente l’emissione da parte dell’Autorità Giudiziaria del provvedimento di sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili riconducibili all’indagato e alla stessa società chiamata in causa in base principio della “responsabilità degli enti per illecito amministrativo dipendente da reato”.

L’attività eseguita rappresenta il segno tangibile dell’impegno costante della Guardia di Finanza a tutela del bilancio dello Stato e a presidio del corretto impiego dei fondi pubblici in un settore di importanza come quello della ricostruzione post sisma.