Coronavirus Abruzzo: cibo da asporto, botta e risposta Blasioli-Testa

Coronavirus Abruzzo: botta e risposta tra i consiglieri regionali Blasioli (Pd) e Testa(FdI) sull’ordinanza di Marsilio relativa alla vendita del cibo da asporto.

“Ancora una volta tocca rispondere a qualche esponente del Pd che continua a preferire la polemica, in questa fase complicata che stiamo affrontando, anziché collaborare”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa. “Nello specifico il consigliere Blasioli che definisce un “pasticcio” l’ordinanza del presidente Marsilio circa la vendita da asporto, perché a sua detta in contrasto con la chiusura della riviera Pescara-Montesilvano nei giorni festivi, predisposta dal sindaco Carlo Masci, evidentemente mal “digerisce” il cibo da asporto. Non si accorge che a fare pasticci è proprio lui, creando confusione di idee ed errata informazione.
Forse al collega Blasioli sfugge che le due ordinanze in questione non sono affatto in conflitto tra loro, in quanto vige il principio della gerarchia delle fonti: ciò significa che quella regionale prevale su quella comunale . E in ogni caso, il provvedimento del Sindaco ha il chiaro intento di evitare il “passeggio” sulla riviera, che è ben altra cosa dal vietare il ritiro del cibo pre-ordinato, operazione che si realizza peraltro in pochi minuti.
Dunque, per fugare qualsiasi dubbio, si precisa che anche tutti i ristoratori situati lungo la costa possono, se lo ritengono opportuno, svolgere attività da asporto, senza incorrere in alcuna sanzione. Parimenti a chi si muove da casa, che ha come prova dello spostamento proprio la pietanza asportata con relativo scontrino.
Sarebbe senza dubbio bizzarro se altri operatori del settore avessero la possibilità di aprire, solo perché collocati in strade differenti e gli altri sulla riviera no. Anche la questione che attiene alle distanze percorribili è palesemente strumentalizzata dal consigliere Blasioli, poiché nell’ordinanza del Presidente si legge espressamente che il limite dei mille metri può essere superato per “l’acquisto di beni e servizi non presenti negli esercizi più prossimi”.
Il Pd, in particolare quello pescarese, probabilmente preso in contropiede da una misura molto ben accolta da tutto il comparto della somministrazione degli alimenti, la sta buttando in caciara sulle varie circolari, che invece per le ragioni di cui sopra sono molto chiare.
Colgo anche questa occasione per augurare buon lavoro a tutti gli imprenditori del settore, in attesa di entrare nel vivo della vera ripartenza”.

Blasioli a Testa sulle ordinanze: “Testa avanza argomentazioni senza senso, già bocciate da una riviera off limits e dalle proteste dei balneatori”

Il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli  replica a sua volta al capogruppo di Fratelli d’Italia Guerino Testa affermando che: “Dalla invocata gerarchia delle fonti del consigliere Testa in merito alla supremazia delle ordinanze regionali rispetto a quelle sindacali comprendiamo bene le ragioni del pasticcio di competenze provocato dalla decisione del presidente Marsilio di autorizzare l’asporto del cibo per i ristoranti e la vigenza del divieto di transito sul lungomare di Pescara e Montesilvano che, di fatto, lo impedisce. Detto senza polemica, ma solo per la cronaca, più che trovare giustificazioni a cose che non stanno né in cielo, né in terra e Testa che ha amministrato la Provincia dovrebbe anche saperlo, il centrodestra dovrebbe ripassare un po’ di diritto prima di fare provvedimenti o, magari, telefonarsi, visto che la maggioranza è la stessa.
Il Presidente della Regione non ha competenza alcuna sui divieti di circolazione all’interno della città e comunque questa argomentazione è comprensibile da tutti: l’ordinanza 46 del Presidente della Regione neanche disciplina su quegli aspetti, che sono contenuti invece nell’ordinanza dei due sindaci. Mettiamola facile: se il Comune con un’ordinanza emette un divieto di transito e la Regione non lo toglie, quel divieto vale o no?
Il ragionamento del consigliere Testa sarebbe stato valido se il Comune avesse fatto un’ordinanza per vietare gli asporti, in contrasto con quella regionale. Se infatti fosse vero quello che lui dice, la riviera oggi e fino al 3 maggio non dovrebbe essere off limits. Prova ne è il fatto che nella realtà succede che se uno volesse andare in un ristorante del lungomare a prendere cibo da asporto a Pescara e Montesilvano non lo fanno passare, perché i sindaci hanno vietato il transito. Tant’è che da stamane è partito il pattugliamento delle forze dell’ordine per terra, aria e mare che abbiamo visto e sentito tutti.
Ma soprattutto se valesse il criterio delle fonti, ci dovremmo piuttosto chiedere, e avrebbe sì un senso farlo, se invece tutte le ordinanze emesse dai Sindaci o dal Presidente della Regione non siano in contrasto con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, che in molti casi non contemplava le restrizioni adottate sul nostro territorio.
Dunque, non per fare polemica ma per fare informazione, cosa succederà ora per il primo Maggio? Non verrà modificato niente, seguendo il ragionamento del Consigliere Testa o invece si correrà ai ripari? Chiederemo lumi anche al Prefetto per comprendere bene questa vicenda.
Intanto, sempre per non fare polemica, perché se l’intento era quello di sostenere il settore, l’ordinanza l’hanno firmata un giorno prima, consentendo solo a pochi fortunati di preparare il proprio ristorante a fare l’asporto?
E torno a chiedere: se la Giunta regionale sappia cosa significa emettere un’ordinanza il 23 sera per il 25 aprile, dando sostanzialmente un solo giorno ai ristoratori per pensare ad un menù, contattare i fornitori, sanificare le cucine chiuse da settimane, recuperare box di diverse misure per l’asporto e pubblicizzare questa possibilità. Altro quesito da porsi è il perché limitarlo al 3 maggio, perché non andare oltre e dare maggiori certezze al settore?
Il problema non è la “digestione” del provvedimento, ma la possibilità di arrivare a digerire i pranzi consentiti, schivando i divieti dei sindaci sceriffi”.

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