Coronavirus: gli aggiornamenti del 18 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di sabato 18 aprile. Si comincia a guardare alla fase-due. Da oggi tamponi a tappeto a Villa Caldari di Ortona.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 20.00Coronavirus Abruzzo: proroga Zona Rossa in Valfino e Caldari

Ore 18.45 – Coronavirus Abruzzo: parrucchiere al lavoro Chieti, chiusura e sanzioni

Ore 18.00- Coronavirus Abruzzo: Pescara, il Comune si prepara alla Fase 2 

Ore 17.45- Coronavirus Abruzzo: Amministratori Pd” Esiti tamponi, ritardi intollerabili”

Ore 17.00 – Coronavirus Abruzzo: Alba Adriatica, studenti donano i soldi della gita scolastica per acquistare mascherine

Ore 16.20- Coronavirus Abruzzo: AFossacesia è obbligatorio indossare le mascherine

Ore 15.54-  Coronavirus Abruzzo: Albani “Ecco i numeri dopo 2 mesi di lavoro della task force”  

Ore 15.33- Coronavirus Abruzzo: 44 casi su un totale di 1231 tamponi  

Ore 15.15- Coronavirus: Calcio 5, Cinque club” Le condizioni per iscriversi alla nuova stagione”

Ore 15.00- Coronavirus Abruzzo: Bonus famiglie, consulenze gratuite Comuni 

Ore 14.30- Coronavirus Abruzzo: appello dei Centri anti-violenza alla Regione 

Ore 14.00- Coronavirus Abruzzo: Cisl “Nel Teramano il numero più alto di lavoratori sospesi”

Ore 13.35 – Giulianova: processione della Madonna, il comitato ci riprova

Ore 13.32 – Coronavirus Abruzzo, dopo il virus il sindaco di Montefino torna in comune

Ore 13.03 – Chieti: Di Primio intensifica controlli, “Troppi incivili spasso”

Ore 12.02 – Coronavirus Abruzzo: riparte all’Aquila la rete del volontariato con Csv e Casa del volontariato

Ore 11.56Florovivaismo: i chiarimenti della Prefettura

Ore 11.55 – Coronavirus Abruzzo: affitti dei negozi da pagare, parla il presidente provinciale Fiaip

Ore 11.32 – Coronavirus Pescara: difficoltà pesca, armatori si appellano al Prefetto

Ore 11.29Telemedicina diabetici: Pettinari denuncia difficoltà

Ore 10.58 – Coronavirus Abruzzo: Federalberghi Pescara al tavolo del turismo

Ore 10.07 – Coronavirus Abruzzo: Questura L’Aquila, “Arrestiamo il Covid 19” 

Ore 10.02 – Coronavirus Abruzzo: Verì, “Non neghiamo criticità ma impegno massimo” 

Ore 9.49 – Coronavirus Abruzzo: Caldari di Ortona tamponi solo sabato 18

Ore 9.10 – Covid Hospital Pescara, assegnati i lavori al Gruppo Colasante di Lanciano

Ore 8.52 – Coronavirus Abruzzo, Febbo Rete8; tre settori riaprono prima del 4 maggio

Ore 8.49Coronavirus: imprenditore dona 60 mila euro agli ospedali di Pescara e L’Aquila

Ore 8.20 – Coronavirus Abruzzo: Febbo, ok ai fondi per le aziende ciclo continuo

Ore 8.10Villetta Barrea: tre cervi spasso per le vie del paese

Ore 6.00- Coronavirus Abruzzo: 97 nuovi casi su 1113 tamponi analizzati

 

LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Coronavirus: 74% dei malati è in isolamento domiciliare. Oltre 80 mila persone in tutta Italia, con sintomi lievi o senza  – Sono 80.031 persone, pari al 74% degli attualmente positivi (107.771), i pazienti affetti da coronavirus in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, secondo i dati forniti dalla Protezione civile. La percentuale è andata costantemente crescendo nelle ultime settimane.

FOCUS/ ECDC, fuori da ospedali mascherine anche in tessuto. Mancano dati ma possono aiutare popolazione con altre misure – Poiché “le mascherine mediche devono essere utilizzate prioritariamente come dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori sanitari”, nella popolazione generale si può “prendere in considerazione l’uso di mascherine facciali non mediche realizzate con vari tessuti”. Queste le conclusioni di un Rapporto del centro europeo per il controllo delle malattie, l’ECDC , sull’utilizzo delle mascherine. Le raccomandazioni sull’uso delle mascherine nella comunità dovrebbero comunque tenere conto delle “lacune delle prove di efficacia, della situazione dell’offerta e dei potenziali effetti collaterali negativi”. Inoltre, è fondamentale che l’utilizzo sia fatto in modo “corretto e appropriato” e non sia alternativo alle altre misure previste.

Nelle conclusioni del Rapporto l’ECDC, evidenzia in particolare alcuni punti. PERCHE’ SONO UTILI: L’uso di mascherine facciali in pubblico può servire come mezzo di controllo per ridurre la diffusione dell’infezione nella comunità “minimizzando l’escrezione di goccioline respiratorie da individui infetti che non hanno ancora sviluppato sintomi o che rimangono asintomatici”. EFFICACIA: Non è noto quanto l’uso delle mascherine facciali nella comunità possa contribuire a una riduzione della trasmissione oltre alle altre contromisure. DOVE: L’uso di mascherine facciali nella popolazione può essere preso in considerazione specialmente quando si visitano spazi affollati e chiusi, come negozi di alimentari, centri commerciali o quando si utilizzano i mezzi pubblici. MATERIALI: “Si può prendere in considerazione l’uso di mascherine facciali non mediche realizzate con vari tessuti”, specialmente se vi sono “problemi di fornitura” a causa del fatto che “le mascherine mediche devono essere utilizzate prioritariamente dagli operatori sanitari”. Tuttavia, “a supporto dell’uso di mascherine non mediche esistono evidenze scientifiche indirette e limitate”. ALTRE MISURE: L’uso di mascherine fuori dagli ospedali deve essere considerato solo come una misura complementare e non sostituisce misure preventive consolidate, come il distanziamento fisico, l’igiene respiratoria (tra cui tossire o starnutire in un fazzoletto monouso o nella piega del gomito) l’igiene delle mani e evitare di toccarsi con le mani il viso. COME USARLE: L’uso appropriato e corretto delle mascherine facciali è fondamentale e può essere migliorato attraverso campagne educative. Vanno utilizzate coprendo naso e bocca, cambiate dopo poche ore, vanno tolte senza toccare con le mani la parte esterna e bisogna lavarsi le mani dopo averle tolte. PROTEZIONI PER SANITARI: L’uso di mascherine di tipo medico (chirurgiche, FFp1, FFp2 ) da parte degli operatori sanitari deve avere la priorità.

Coronavirus: 107.771 i malati, 809 più di ieri  – Dai dati della Protezione civile emerge che sono 34.195 i malati in Lombardia (761 in più rispetto a ieri), 13.584 in Emilia-Romagna (-1), 14.223 in Piemonte (+225), 10.444 in Veneto (-174), 6.470 in Toscana (-113), 3.412 in Liguria (-47), 3.172 nelle Marche (+15), 4.282 nel Lazio (+68), 3.045 in Campania (+18), 1.985 nella Provincia di Trento (-5), 2.694 in Puglia (+38), 1.403 ùin Friuli Venezia Giulia (-25), 2.171 in Sicilia (+32), 1.971 in Abruzzo (+29), 1.556 nella provincia di Bolzano (-26), 431 in Umbria (-63), 881 in Sardegna (+9), 832 in Calabria (+13), 549 in Valle d’Aosta (-58), 262 in Basilicata (-4), 209 in Molise (+1). Quanto alle vittime, se ne registrano 12.050 in Lombardia (+199), 2.965 in Emilia-Romagna (+62), 2.252 in Piemonte (+81), 1.059 in Veneto (+33), 618 in Toscana (+16), 897 in Liguria (+31), 795 nelle Marche (+10), 340 nel Lazio (+8), 300 in Campania (+7), 348 nella provincia di Trento (+6), 314 in Puglia (+7), 222 in Friuli Venezia Giulia (+2), 196 in Sicilia (+6), 253 in Abruzzo (+7), 239 nella provincia di Bolzano (+5), 57 in Umbria (+0), 86 in Sardegna (+0), 73 in Calabria (+0), 124 in Valle d’Aosta (+1), 23 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+0). I tamponi complessivi sono 1.305.833, 61.725 più di ieri. Degli oltre un milione e trecentomila tamponi, oltre 624 mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Coronavirus: 175.925 contagiati totali, 3.491 più di ieri  Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti  – Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 175.925, con un incremento rispetto a ieri di 3.491. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 44.927 i guariti, 2.200 più di ieri – Sono 44.927 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.200 più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 2.563. (

Coronavirus: 2.733 terapie intensive,79 meno di ieri – Prosegue il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.733, 79 in meno rispetto a ieri. Di questi, 947 sono in Lombardia, 24 in meno rispetto a ieri. Dei 107.771 malati complessivi, 25.007 sono ricoverati con sintomi, 779 in meno rispetto a ieri, e 80.031 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 23.227 le vittime, 482 più di ieri – Sono 23.227 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 482. Ieri l’aumento era stato di 575. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Coronavirus: 107.771 i malati, 809 più di ieri. Incremento giornaliero risale dopo record positivo di ieri – Sono complessivamente 107.771 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 809 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 355 (il più basso dal 2 marzo). Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.

Coronavirus: sì agricoltura autoconsumo in un altro comune. Bellanova, ‘chiarimento atteso da agricoltori hobbisti’ – Il lavoro agricolo per autoconsumo è consentito nei terreni, anche di piccole dimensoni, distanti dal comune di residenza. E’ quanto si legge nella faq sul sito del Governo. Lo rende noto il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf). “Un chiarimento molto atteso dagli agricoltori hobbisti – commenta la ministra Teresa Bellanova -con cui impediamo che vadano perduti raccolti e piccole produzioni per autoconsumo e al tempo stesso garantiamo cura e manutenzione dei terreni agricoli e del paesaggio”.

La coltivazione, si legge sul sito del Governo, è consentita “a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito”.

Coronavirus: ok a manutenzione giardini seconde case. Mipaaf, indicazioni pubblicate sul sito del Governo – Cura e manutenzione di parchi e giardini privati sono attività consentite anche nei giardini delle seconde case ubicate in comuni diversi da quelli di residenza. E’ quanto si legge nella faq sul sito del Governo. Lo rende noto il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf).

Per quanto riguarda i giardini delle seconde case, “cura e manutenzione possono essere effettuate solo dal personale incaricato che svolge attività imprenditoriale riconducibile al codice Ateco 81.30” in quanto “per i proprietari o locatari l’accesso alla seconda casa è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni”. Si specifica infine che “nei territori dei Comuni per i quali è stata dichiarata un’emergenza fitosanitaria continuano a potere e dovere essere eseguite su tutte le superfici, anche di limitate dimensioni, le buone pratiche agronomiche ed ambientali prescritte dalle competenti autorità fitosanitarie”.

Inps: decreto cura Italia. Più di 3 milioni le indennità 600 euro liquidate- A oggi 18 Aprile l’Inps ha erogato 3.1 milioni di indennità 600 euro previste dal Decreto cura Italia, ulteriori 250.000 hanno l’iban in via di correzione in corrispondenza con gli utenti, e 500.000 sono in istruttoria.

L’Inps precisa che è stata “rilasciata in procedura la possibilità di consultare la domanda e a breve sarà implementata con la possibilità di variare i dati inseriti all’atto della domanda e che continua lo sforzo dei lavoratori dell’Istituto impegnati a sostenere il Paese in questa fase di emergenza”.

Il Delivery salva chef e gourmet .In attesa riapertura ristoranti, on the road piatti degli chef  – In attesa della ripartenza delle attività nella fase 2 post emergenza Covid, con l’incoraggiante ipotesi di riapertura il 4 maggio allo studio dal team di esperti guidati da Colao, molti brand dell’alta cucina italiana stanno sperimentando il delivery d’autore, le consegne a domicilio di piatti firmati dallo chef.

Il tristellato Niko Romito ha pensato di assicurare la fornitura di comfort food: sempre nella capitale, Spazio Niko Romito Bar e Cucina ha fatto squadra con i rider di Deliveroo.it per consegnare pollo fritto intero, la vignarola, i carciofi alla giudìa e le bombe calde, dolci e salate, del suo bistrot-panificio di Piazza Verdi. Con l’emergenza sanitaria, osserva lo chef abruzzese doc, “le esigenze e i bisogni, da un giorno all’altro, sono completamente cambiati. Io sono un cuoco, ho dichiarato che non cucino a casa perché cucinare per me non vuol dire solo fare un piatto buono, vuol dire aprire le porte dei miei ristoranti e accogliere i miei ospiti in un mondo fatto di sapori, di gusto, di gesti e di attenzioni che diventano un’esperienza totalizzante, che deve vivere nella memoria di chi ha riposto la propria fiducia in me. Ora le porte dei miei ristoranti non posso ancora riaprile, ma, ragionando col team, abbiamo capito che abbiamo tutti gli strumenti, le conoscenze e le competenze per portare il nostro ristorante nelle case di tutte le persone che, dalla colazione a cena, vogliono riassaporare uno scampolo di normalità”.

Coronavirus: Viminale, ieri 8.200 denunciati . 290mila controllati, 28 sanzionati per violata quarantena – Sono state poco più di 8.200 – indica il Viminale – le persone denunciate ieri dalle forze dell’ordine per il mancato rispetto delle prescrizioni per il contenimento del Coronavirus: 8.129 per spostamenti non legittimi, 47 per false dichiarazioni e 28 per violata quarantena. Sono state 289.580 le persone controllate, mentre gli esercizi commerciali monitorati sono stati 101.359: 202 i titolari denunciati, 35 le attività chiuse.

Ci sono spie di una decrescita della curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia, segnali positivi che per la prima volta vengono considerati tenendo conto dei dati relativi alla comparsa dei sintomi, ma il virus resta. Tanto che “non c’è mai stato un picco”, ha detto l’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto. “Si è trattato – ha precisato – di un picco artificioso”, generato dal lockdown. Segnali positivi, ma anche molta cautela, imposta da altri numeri che invece non accennano a decrescere, come quelli relativi ai decessi, stazionari da settimane.

 

Fra i segnali incoraggianti c’è il fatto che il declino osservato nei nuovi casi è stato calcolato dall’istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Fondazione ‘Bruno Kessler’ di Trento, avendo come riferimento la data della comparsa dei sintomi: vediamo che c’è un trend alla decrescita nel numero dei casi se presentati per data di comparsa dei sintomi, ma il virus non sta scomparendo”, ha rilevato Rezza. “Spesso – ha aggiunto – si parla di nuovi contagi, ma si tratta in realtà di vecchie notifiche. Adesso è importante considerare la comparsa dei sintomi”. Questo accade perché nel momento in cui l’Istituto Superiore di Sanità riceve i tamponi da analizzare, nel caso di risultati positivi lavora per ricostruire il periodo di comparsa dei sintomi per mezzo di interviste telefoniche.

“In questo modo diventa possibile capire meglio quando c’è stato un numero più alto di persone che ha contratto l’infezione”, ha osservato il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook “Coronavirus-dati e analisi scientifiche”. Senza questo dato si poteva soltanto avere una stima del numero di infezione calcolando un periodo medio di cinque giorni dal contagio alla comparsa dei sintomi. La buona notizia è che molte meno persone stanno contraendo il virus e il fattore R che indica il numero di persone che possono essere contagiate da chi ha il virus si è abbassato notevolmente, tanto che il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha detto che “è già sotto il valore di 1, ora è attorno allo 0,8”. Alto il numero dei guariti, che con 2.563 segnano il numero più alto registrato dall’inizio dell’epidemia. Un altro elemento positivo, ha osservato Locatelli, è che “si è molto alleggerita la pressione sugli ospedali, dove diventa adesso possibile dare assistenza a tutti coloro che hanno bisogno di essere ricoverati nelle unità di terapia intensiva, non soltanto ai pazienti di Covid-19”.

Il problema resta invece il numero dei decessi, con 575 in più nell’arco di 24 ore è sempre alto. “Le ragioni non sono chiare – ha detto Sestili – e si possono solo fare delle ipotesi”. Una potrebbe essere un problema di ritardo nelle notifiche da parte delle regioni. Si nota anche una discrepanza temporale fra il numero complessivo dei decessi rilevato dall’Istat e le morti per Covid-19. “Il numero dei decessi è ormai costante da settimane, è probabile che ci sia una sottostima di un fattore 2”. Questo però significherebbe, per esempio, che i decessi effettivi “potrebbero essere molto meno dei 575 di oggi, stiamo registrando morti del passato”. Non è certamente l’unica domanda su un “virus nuovo come il SarsCoV2 e che- ha detto Rezza – si comporta diversamente da altri coronavirus finora noti, come quello responsabile della Sars del 2003”. A differenza di questo, per esempio, il nuovo coronavirus tende a essere contagioso prima che compaiano i sintomi e poi la sua contagiosità tende a decrescere.

 

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Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.