Venerdì Santo a Chieti, la processione solitaria di mons. Forte

Venerdì santo a Chieti: l’Arcivescovo Bruno Forte, dopo la celebrazione della messa nel Seminario Pontificio, ha raggiunto da solo con il Crocifisso la Cattedrale di San Giustino.

Al termine della Liturgia della Passione, in diretta sul canale 11 di Rete8, l’Arcivescovo Bruno Forte da solo, portando in Processione un Crocifisso, ha percorso il Corso Marrucino fino al Sagrato della Cattedrale da cui ha impartito la benedizione alla Città e all’Arcidiocesi. Nella città sono risuonate le note del Miserere di Selecchy.

Nel corso della processione solitaria c’è stato anche un imprevisto, presto risolto. L’arcivescovo Bruno Forte aveva percorso a piedi alcune decine di metri lungo corso Marrucino, quando il Cristo si è disancorato dalla croce. Forte a quel punto si è fermato, continuando a tenere la croce, ed è intervenuto l’unico sacerdote che lo accompagnava, riuscendo dopo un paio di tentativi a risolvere l’inconveniente. Forte ha così ripreso la processione, ”scortato” da due carabinieri in alta uniforme, sino al sagrato della cattedrale di San Giustino. Qui il crocifisso è stato sistemato su un piccolo tavolo, dinanzi al quale l’arcivescovo si è inginocchiato, e da dove ha benedetto la città di Chieti, rappresentata dal sindaco Umberto Di Primio, e l’intera Arcidiocesi Chieti Vasto.

”Ho pregato durante la processione, guardando a Gesù crocifisso, invocandolo ho continuamente detto Gesù, Gesù mio, immedesimandomi con tutti coloro che stanno soffrendo. Ho chiesto al Signore Gesù non solo di benedire questa città tanto amata, e tutta la nostra chiesa diocesana, ma di benedire l’Italia e il mondo, di liberarci da questa pandemia, di donarci il segno della sua misericordia, lui che sulla croce si è consegnato per amore nostro”, ha detto Forte dal sagrato.

In tal modo Forte ha voluto ricordare la secolare tradizione della Processione del Cristo Morto, realizzata dall’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, che per la prima volta nella sua lunga storia non ha potuto aver luogo a motivo delle restrizioni imposte dalla pandemia provocata da CoViD-19 ed è stata pertanto sostituita dal gesto simbolico del Pastore diocesano, che anche così ha inteso sottolinearne la grande rilevanza spirituale per la Città di Chieti e per l’intera Comunità diocesana.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.