Rapina Lanciano, parroco Chiesa ortodossa: “Rumeno non vuol dire delinquente”

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“Rumeno non vuol dire delinquente perché la criminalità non ha nazionalità”, così padre Alin Iarca, parroco della chiesa ortodossa di Pescara, che porta la solidarietà dell’intera comunità ai coniugi di Lanciano, vittime della barbara rapina.

Padre Alin Iarca è Decano d’Abruzzo e parroco della Chiesa ortodossa rumena di Pescara che sarà inaugurata sabato prossimo, la prima di questo genere in Abruzzo. Nella nostra regione, spiega padre Alin, che abbiamo incontrato all’interno della bellissima Chiesa, la comunità rumena è tra le più numerose, con quasi 30.000 cittadini. Alcuni Rumeni, inoltre, ci hanno detto di essere molto arrabbiati con i loro connazionali presunti autori della rapina in villa e del massacro dei coniugi Martelli di Lanciano e tutta la comunità condanna il brutale atto ed esprime solidarietà alla coppia. Ma Padre Iarca si sofferma su quella che ha definito una “grande lezione di teologia”: il perdono da parte della signora Niva nei confronti dei malviventi che hanno aggredito i due coniugi.

“La mia benedizione va ai coniugi Martelli. Ma chi generalizza sostenendo che tutti i Rumeni sono malviventi non conosce il nostro popolo. In Italia e in Abruzzo lavoriamo negli ospedali, con gli anziani, facciamo lavori duri come i muratori o siamo sui camion, ad esempio. C’è ovviamente chi studia e in tanti si sono perfettamente integrati. Accanto alla Chiesa vogliamo che ci sia proprio un centro di aggregazione. Bisogna combattere contro la malattia che questi malviventi rappresentano ma, ripeto, la delinquenza non ha nazionalità. Si sono allontanati dall’insegnamento di nostro Signore. Perché chi segue la dottrina cristiana non può commettere questi atti. Già in passato ho dovuto rispondere a scritte e frasi xenofobe, la comunità rumena è altro dai malviventi di Lanciano.”

Intanto sul fronte delle indagini si è svolta un riunione in mattinata in Procura a Lanciano.

Il servizio del Tg8