Coronavirus Abruzzo: quando è possibile uscire?

Coronavirus Abruzzo: al professor Monti dell’Ud’A abbiamo chiesto quali sono i casi in cui è possibile uscire senza correre il rischio di essere denunciati.

Passeggiate all’aperto, sport, figli e nipoti da andare a prendere o accompagnare a casa di altri, orti, campagne e giardini da curare e sigarette. Sono alcuni dei dubbi che attangliano molti cittadini che continuano a domandarsi: se esco per fare questo o quello mi becco la denuncia?

Con il professor Andrea Monti, docente di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara abbiamo provato a capirne di più.

Passeggiate all’aperto: se c’è una comprovata esigenza di salute (si pensi alle persone diabetiche che hanno bisogno di muoversi, claustrofobici,…) passeggiare è possibile, purché la patologia sia acertifcata o certificabile e si rispetti sempre la distanza di sicurezza.

Orti, campagne e giardini: mantenere in ordine un appezzamento di terra significa rispettare le regole di igiene, dunque evitare che terreni diventino incolti e infestati da erbacce dove potrebbero annidarsi topi e animali che a lungo andare potrebbero arrecare problemi di igiene pubblica, può essere un motivo di comprovata necessità al pari della coltivazione degli orti.

Sigarette: il vizio non rappresenta una comprovata necessità, a meno che non si sia in presenza di una dipendenza certificata.

Nonni e genitori separati: spesso i nonni sono chiamati a svolgere il ruolo di tutori in presenza di minorenni impossibilitati a stare con i propri genitori impegnati al lavoro; idem per genitori  separati. Si tratta di casi in cui lo spostamento avviene per l’oggettiva necessità di assicurare la custodia dei minorenni.

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Il servizio del Tg8