L’Aquila: il Comune non paga, Sprar a rischio

A rischio il progetto Sprar dell’Aquila per il 2018 e buona parte di quello del territorio. Il Comune non ha nominato il revisore dei conti e questo ha comportato lo stop dei pagamenti da parte del ministero e, di conseguenza, del Comune. Il progetto riguarda 36 rifugiati e richiedenti asilo.

I soldi ci sono e sono stati stanziati, 450mila euro all’anno, ma il progetto triennale sprar del Comune dell’aquila per l’accoglienza, l’integrazione e la tutela di 36 rifugiati e beneficiari della protezione internazionale per non richiedenti asilo non vede un euro da sei mesi. Rischiano, così, di restare senza lavoro gli 11 operatori dell’Arci L’Aquila Aps.

E scrivono una lettera accorata al Consiglio comunale e alla giunta per chiedere un semplice passaggio: la nomina del revisore dei conti che dovrebbe firmare la rendicontazione delle attività da trasferire, poi, al ministero. Il quale soltanto a rendicontazione effettuata può finalmente sbloccare le risorse. Ma il tempo passa e il ministero ha già fatto sapere che il.pagamento – se non si fa presto – è a rischio.

In tutto questo tempo gli operatori (avvocati, assistenti sociali, docenti, operatori sanitari) hanno continuato a lavorare senza ricevere pagamenti “mettendo in campo anche le risorse personali”.

Lunedì 25, si riunirà sulla questione la commissione vigilanza per fare chiarezza . Intanto però, il progetto perde personale: una dipendente si è già dimessa, perché difficile andare avanti nell’attesa del “pagherò”.

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