Mensa celestiniana, aumenta la povertà all’Aquila

Se non ci fossero la generosità degli aquilani e la forza di volontà dei 40 volontari che si alternano nelle varie attività, la Fraterna Tau non avrebbe la forza di andare avanti.

Perché i numeri della povertà all’Aquila aumentano ogni anno di più fotografando la drammatica situazione in cui si trovano, spesso nella solitudine e nell’anonimato, centinaia di famiglie aquilane.

Sono 200 i pacchi alimentari che vengono distribuiti ogni mercoledì nella sede della Fraterna Tau in via Paolucci, a ridosso della chiesa provvisoria di San Bernardino, a Piazza d’Armi, e 110 i pasti preparati ogni giorno a pranzo non solo per tanti aquilani che non hanno un tetto o le risorse per sfamarsi tutti i giorni, ma anche per 40 immigrati sbarcati sulle coste italiane dal Bangladesh, dal Ghana, dal Marocco, dal Niger.

Fraterna Tau, con la sua mensa celestiniana quest’anno ha compiuto 15 anni di attività festeggiati ieri con la preparazione del pane di tutto il mondo, come ha raccontato il responsabile della mensa, Paolo Giorgi.

Non vengono distribuiti soltanto pasti. L’associazione si preoccupa, sin dove arriva, anche di pagare bollette e ticket sanitari a chi non ce la fa, fornire abiti, aiutare i genitori in difficoltà economiche a crescere i neonati, fornire le basi della lingua italiana, fra mille difficoltà,a i giovani immigrati ospitati nella struttura, come spiega l’interprete che affianca le insegnanti volontarie del centro, Alba Rosa Vittorini.