Edimo, lavoratori senza cassa integrazione da febbraio

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Crisi Edimo, ancora senza cassa integrazione i lavoratori della Edimo spa dal 19 febbraio scorso, quando è stato proclamato il fallimento della ditta appartenente al Gruppo Edimo di Poggio Picenze.

Sono da sette mesi senza cassa integrazione straordinaria i dipendenti delle aziende del grande Gruppo Edimo, fondato nel 1969 nel Comune di Poggio Picenze, a pochi chilometri dall’Aquila, specializzato nelle grandi realizzazioni edilizie civili e industriali e in crisi dall’inizio di quest’anno. La vertenza, dunque, non si ferma.

Non è ancora arrivato il decreto per l’erogazione della cassa integrazione straordinaria, anzi l’udienza prevista per il 28 ottobre per l’ammissione al passivo dei crediti vantati dal personale dopo il fallimento, è slittata a data da destinarsi.

Una situazione drammatica per 110 lavoratori e per le loro famiglie, costretti a fare i conti con la disoccupazione e le difficoltà a pagare bollette, scuola, vita quotidiana.

Le novità della fase di riorganizzazione industriale che si sta portando avanti in questi ultimi mesi sono che la Taddei Spa, l’azienda che si occupa di infrastrutture pubbliche e private, ha programmato la continuità per i cantieri presenti nel cratere sismico e per quelli sul territorio nazionale ed estero.

Anche la Em969 specializzata nei rivestimenti di edifici civili e industriali, ha previsto la continuità produttiva dello stabilimento. Inoltre, le commesse mondiali e nazionali come il ponte di Novi Sad in Serbia, i lavori nei campi dell’Eni nella Val d’Agri e lo sviluppo dell’attività in Moldova dovrebbero consentire di generare un fatturato annuo – per il prossimo triennio – di oltre 50 milioni di euro.

Al di là dei buoni propositi degli imprenditori all’orizzonte, secondor i sindacati, ci sono molte ombre, come spiega il segretario della Uil provinciale Clara Ciuca.

Intanto il Tribunale dell’Aquila ha ammesso i concordati in continuità aziendale proposti dalla Taddei Spa e dalla Em969 Srl, due società del Gruppo Edimo. Entrambi i piani prevedono il pagamento integrale dei creditori privilegiati, in primis i dipendenti, oltre a una percentuale per i creditori chirografari.

Pesante la situazione del recupero crediti dei lavoratori.

“C’è tutto il Tfr e le ultime mensilità da recuperare – spiega la Ciuca – su cui il curatore fallimentare va, però, molto a rilento, ci vorranno mesi per risolvere la situazione. A cui si aggiunge, inoltre, anche quella della Taddei spa, che si occupa del settore costruzioni, la quale ha presentato il concordato. Il curatore dice che ci sono voci di interessamenti da imprenditori del sud Italia e di Roma, e che sta incontrando molte persone, ma a oggi non c’è nulla di concreto”.

 
“Siamo certi che i creditori valuteranno positivamente il piano concordatario proposto e la determinazione delle società, e degli imprenditori, di voler proseguire la attività di impresa mantenendo alto il livello occupazionale e l’impegno delle aziende che costituiscono l’indotto del Gruppo”, afferma l’avvocato Marco Santaroni dello Studio Santaroni di Roma, che assiste la società.