Morte di Papa Francesco: tanti i messaggi di cordoglio

Roma, 27 marzo 2020: preghiera di Papa Francesco in piazza San Pietro per epidemia coronavirus - foto SIR/Marco Calvarese

Tantissime in queste ore le reazioni alla morte di Papa Francesco, giunta in mattinata: leggi qui i messaggi di cordoglio

Sono tantissime in queste ore le reazioni alla morte di Papa Francesco. Dolore e sgomento tra rappresentanti di istituzioni, associazioni, fedeli e anche semplici cittadini, toccati da una notizia che giunge improvvisa, rompendo i festeggiamenti nel giorno del Lunedì dell’Angelo.

Eccone alcune delle principali, che riportiamo di seguito in ordine alfabetico.

Maurizio Acerbo (segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea)
La morte di Papa Francesco rappresenta una perdita enorme per l’umanità intera. Anche chi non è credente ha trovato nelle sue parole un riferimento etico e politico. Papa Francesco, uomo di pace e giustizia, ha contrastato con tutte le sue forze la deriva di un mondo dominato dai signori del denaro e della guerra.
Negli anni del suo pontificato lo abbiamo sentito fratello e compagno di strada nel ripudio della guerra, del razzismo, del capitalismo neoliberista.
Forse solo dall’America Latina della Chiesa dei poveri poteva arrivare un papa comunista come il Vangelo che ha incoraggiato apertamente i movimenti popolari, un papa ecologista che con la Laudato Sì – scritta con la collaborazione di Leonardo Boff – ha proposto l’ecologia integrale e la difesa dei beni comuni, un papa antirazzista che ha contrastato il risorgere del suprematismo bianco occidentale e difeso controcorrente la comune appartenenza all’umanità. Ma sopra ogni cosa sarà ricordato come il papa pacifista che non ha avuto paura di usare la parola genocidio su Gaza, di denunciare la corresponsabilità della NATO nella genesi della guerra in ucraina, di condannare fino all’ultimo giorno le politiche di riarmo.
Tutti i potenti del mondo oggi gli renderanno omaggio ma in realtà tireranno un sospiro di sollievo per essersi liberati di una voce scomoda. I poveri della Terra hanno perso una voce sempre schierata dalla loro parte.
Grazie Papa Francesco.

Pierluigi Biondi (sindaco di L’Aquila e presidente Anci Abruzzo)
L’Aquila si unisce con commozione e profonda tristezza al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, pastore instancabile e guida illuminata che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità.
§Il suo legame con la nostra città è stato profondo e sincero. Con la visita del 28 agosto 2022 e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, ha reso omaggio alla tradizione del Perdono Celestiniano, riconoscendone il valore universale e portando un messaggio di misericordia e speranza agli aquilani e al mondo intero. Un gesto che resterà scolpito nella memoria e nella storia della nostra comunità.
In quell’occasione, Papa Francesco aveva auspicato che «L’Aquila sia davvero capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione», riconoscendo il ruolo centrale della nostra città nella promozione dei valori celestiniani.
Lo aveva ribadito di recente, citando la Porta Santa della Basilica di Collemaggio nella bolla di indizione del Giubileo 2025, segno tangibile della sua attenzione e del suo affetto per L’Aquila. E con il primo Premio del Perdono, conferitogli dalla nostra città, abbiamo voluto esprimere la nostra gratitudine per un Papa che ha incarnato, con la sua vita e il suo magistero, i valori più autentici del perdono, dell’umiltà e della vicinanza ai più fragili.
Oggi piangiamo la sua perdita, ma sappiamo che il suo insegnamento continuerà a guidarci. «Jemo ‘nnanzi», ci direbbe lui, con la forza della fede e della speranza.
A nome dell’intera comunità aquilana, esprimo il più sentito cordoglio e mi unisco alla preghiera della Chiesa universale per un uomo che ha saputo essere guida, conforto e punto di riferimento per tutti noi.

Guido Castelli (senatore FdI e commissario straordinario ricostruzione sisma 2016)
La scomparsa di Papa Francesco segna un momento di profondo dolore per la Chiesa e per tutti coloro che hanno trovato nelle sue parole e nei suoi gesti una guida spirituale autentica. Per me e per tutta la comunità colpita dal sisma del 2016, il suo ricordo resta indissolubilmente legato alla
vicinanza che non ha mai cessato di dimostrarci. Papa Francesco ci ha insegnato a guardare alle ferite del nostro tempo — come quelle lasciate dal terremoto — non solo come simboli di distruzione, ma anche come segni di una possibile rinascita. Le sue parole di conforto, pronunciate in uno dei momenti più difficili per l’Italia centrale, restano scolpite nella memoria collettiva delle nostre comunità. Il 24 novembre di due anni fa volle incontrarci nella Sala Clementina: in quell’abbraccio ai terremotati, c’era tutto lo spirito di un Pontefice che ha saputo mettere al centro i più fragili, donando speranza e forza anche dove sembravano venute meno. Ci lascia un’eredità preziosa: costruire senza mai perdere di vista la dignità della persona, il valore delle comunità, la responsabilità verso il Creato. Se vogliamo onorare la sua memoria, dobbiamo raccogliere questo testimone e continuare a edificare un futuro che abbia al centro l’uomo, la sua spiritualità e la sua capacità di prendersi cura degli altri. A Dio, Papa Francesco.

Luciano D’Alfonso (deputato Pd)
Apprendo con profondo dolore la notizia della scomparsa di Papa Francesco. In questo momento di grande tristezza esprimo il mio più sentito cordoglio per la perdita di una guida spirituale straordinaria, testimone instancabile di fede, umiltà e misericordia.
Il suo pontificato ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e nel cuore di milioni di persone, grazie al suo impegno per la pace, la giustizia sociale, il dialogo tra le religioni e la vicinanza ai più deboli.
Mi unisco in preghiera a tutta la comunità cattolica e a quanti hanno trovato in lui un faro di speranza e compassione in un tempo dominato dagli egoismi.
Il suo esempio continuerà a ispirare le generazioni future.

Antonio Di Marco (consigliere regionale Pd)
Perdiamo una guida spirituale eccezionale e una persona di grande umanità, che ha rivoluzionato la Chiesa con passi semplici e fermi, parole comprensibili da tutti e una grande attenzione ai più fragili.
Simbolico l’addio nel Lunedì dell’Angelo, un giorno dal fortissimo significato a livello spirituale.

Gabriele Gravina (presidente FIGC)
Il calcio italiano partecipa commosso al dolore di centinaia di milioni di persone per la dolorosa scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Grande esempio di carità cristiana e di dignità nella sofferenza, si è mostrato sempre attento al mondo dello sport e al calcio in particolare, di cui era appassionato.
La sua vicinanza umana, oltre che spirituale, ai malati, ai poveri e ai perseguitati di tutto il pianeta è stata la sua testimonianza più profonda, un faro che illuminerà le generazioni a venire. Resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio.

Daniele Marinelli (segretario regionale Pd Abruzzo)
La morte di Papa Francesco lascia addolorati e attoniti. Faro di umiltà e instancabile voce di pace, in un tempo di sofferenza e di guerra.
Capace di mettere al centro della chiesa i valori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, il suo è stato il Pontificato delle periferie e dell’amore per gli ultimi. Molto al di là della religione e della fede, la morte di Bergoglio lascia tutti più poveri e più soli. Gli siamo e gli saremo grati per i suoi insegnamenti, il suo messaggio, il suo esempio.

Marco Marsilio (presidente Regione Abruzzo)
Profondamente rattristato, esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale, facendomi portavoce del popolo abruzzese, per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Resta indelebile l’orgoglio e il privilegio della sua presenza a L’Aquila in occasione dell’apertura della Porta Santa, primo Papa dopo sette secoli, in occasione della Perdonanza Celestiniana, segno indelebile del suo rapporto con gli abruzzesi. Il suo papato si è contraddistinto per un infaticabile ricerca della pace. La Chiesa cattolica ha perso il suo pastore e il mondo ha perso un difensore delle libertà umane che da sempre si è battuto in una difficile e instancabile lotta contro i totalitarismi, le guerre e le oppressioni in nome dei valori della Chiesa cattolica.

Etelwardo Sigismondi (senatore FdI)
Esprimo profonda tristezza per la scomparsa di Papa Francesco, testimone autentico di fede e instancabile portavoce di pace. Con il cuore colmo di misericordia, ha sempre portato la parola di Dio soprattutto tra i più deboli, diventando un punto di riferimento spirituale per milioni di persone nel mondo.
Per noi abruzzesi, resterà indimenticabile il gesto storico compiuto nel 2022, quando, primo Papa, aprì la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, in occasione della Perdonanza Celestiniana. Momento carico di significato, che ha rafforzato il legame tra la Chiesa universale e le radici spirituali del nostro territorio. A Dio, Papa Francesco!

Lorenzo Sospiri (presidente Consiglio regionale Abruzzo)
Papa Francesco Bergoglio ha rappresentato la testimonianza fisica della lotta contro il male, contro tutte le guerre, in difesa degli ultimi, ha rappresentato la voce dei bambini, dei fragili, il paladino della giustizia, ma anche l’uomo capace di condividere il disagio di chi nella vita ha sbagliato e sta affrontando il proprio percorso di riabilitazione. A nome mio personale, dell’Ufficio di Presidenza e di tutto il Consiglio regionale, e soprattutto a nome di tutti gli abruzzesi esprimo il dolore per il ritorno alla Casa del Padre del Papa del mondo, Francesco”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la notizia della scomparsa di Papa Bergoglio.
Abbiamo avuto l’onore e il privilegio di avere Papa Francesco in Abruzzo per ben due volte, l’ultima in occasione dell’apertura della Porta Santa per la Perdonanza Celestiniana ed è stata preziosa l’opportunità di conoscere un uomo di fede straordinario, dalla parola sempre ferma e rigorosa, una voce capace di imporsi al mondo, di indurre riflessioni ai grandi del mondo, di far sentire in ogni modo, anche nella malattia, la sua autorevolezza assoluta. E poi indimenticabile sarà per tutti l’immagine del Papa del Covid, che solo, il 27 marzo 2020, nel buio assoluto illuminato solo dalle candele, ha percorso le scale di San Pietro per chiedere l’intercessione miracolosa di Dio per la fine di una tragica pandemia mondiale. Francesco è stato il Papa che ha saputo mantenere unita nel dramma l’intera comunità mondiale e infondere costantemente speranza, prendendo su di sé il dolore del mondo. Ora spetta a noi accompagnare con fede e con la preghiera il suo viaggio verso l’eternità.

Guerino Testa (deputato FdI)
La sua storica visita a L’Aquila, durante l’apertura della Porta Santa in occasione della Perdonanza Celestiniana, resterà un simbolo del suo forte legame con la nostra terra.
Papa Francesco lascia al mondo un’eredità di dialogo, pace e difesa dei diritti umani, portata avanti con coraggio e umiltà. La Chiesa e l’umanità perdono un pastore instancabile e una guida morale di straordinaria forza.

Daniela Torto (deputata M5s)
La sua vita è stata tutta interamente dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa.
Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, soprattutto verso i più poveri e gli emarginati.
Papa Francesco è stato il simbolo della Chiesa umile, quella che cammina accanto agli ultimi.
Con la semplicità dei gesti ha toccato i cuori di credenti e non credenti. Ci ha mostrato che il potere più grande è servire. Porteremo per sempre con noi il suo sorriso, le sue parole di pace, e la sua testimonianza tra noi. Grazie Francesco!