L’Aquila, un ambulatorio per la cura della psoriasi per eliminare le liste d’attesa

Psoriasi, all’Ospedale S. Salvatore dell’Aquila nasce un ambulatorio specifico per la cura per eliminare le liste di attesa.

Un ambulatorio specifico per la cura della psoriasi “per pazienti con classe di priorità breve o urgente”, riorganizzazione nella gestione delle prime visite “prevedendo slot dedicati alle diverse tipologie di accesso dei pazienti (prime visite o follow up)” e la implementazione delle soluzioni di miglioramento; ma soprattutto l’abbattimento delle liste di attesa per l’ambulatorio Psoriasi, da 240 giorni a 44 giorni: sono gli aspetti salienti dell’innovativo Progetto HPDU 1.0 (High Performance Derma Unit), i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi presso la unità operativa di Dermatologia Generale ed Oncologica dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, diretta dalla docente della università dell’Aquila Maria Concetta Fargnoli.

L’ iniziativa è stata finanziata dalla multinazionale farmaceutica Novartis: la struttura aquilana è stata tra le pochissime ad essere state scelte per l’importante progetto. Le attività andate avanti per un anno, hanno messo in evidenza alcuni punti di forza della U.O. di Dermatologia, “come l’importante flusso di mobilità attiva di pazienti della regione e di altre regioni (il 20% dei pazienti con Psoriasi provengono da Asl diverse da quella dell’Aquila ed il 14% da altre regioni) e la presenza di uno specifico ambulatorio “con personale dedicato, per la presa in carico precoce dei pazienti con il compito, tra gli altri, di un contatto diretto con i Medici di Medicina Generale per garantire loro un supporto costante”.

“Il progetto “HPDU 1.0”, realizzato grazie alla collaborazione non condizionante di Novartis, ha avuto l’obiettivo di migliorare la gestione del percorso di cura del paziente, fondata sulla presa in carico precoce e sull’utilizzo efficiente delle risorse organizzative – ha precisato la Prof.ssa Fargnoli. A proposito, dell’ambulatorio dedicato, è gestito per classi di priorità. Nel progetto che ha portato al miglioramento della organizzazione e della qualità delle cure ha avuto un ruolo importante la società di consulenza Ernst & Young. Le malattie dermatologiche, la cui prevalenza è aumentata del 15,5% dal 19 90 al 2018, risultano altamente impattanti sulla vita dei pazienti, essendo l’ottava causa di disabilità e interessano circa 9,7 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni: in particolare, la Psoriasi interessa un milione mezzo di pazienti: si manifesta con placche eritemato-squamose e si associa spesso a diverse altre condizioni patologiche.

“Il progetto ‘HPDU 1.0’, concluso nell’Unità di Dermatologia dell’Ospedale dell’Aquila – ha spiegato ancora la prof – ha analizzato il percorso di cura e la presa in carico delle persone che presentano questa malattia psoriasica”. Nel corso del lavoro sono state realizzate diverse attività articolate nella fase di analisi, con interviste e attività di raccolta dati relativi al processo organizzativo-gestionale dell’U.O., di progettazione, identificando le criticità e le opportunità di miglioramento dell’U.O di Dermatologia, e di implementazione delle soluzioni di miglioramento proposte sulla base dei gap e delle potenziali aree di ottimizzazione. È stato inoltre riorganizzato il sistema di gestione delle prenotazioni delle visite di controllo, facendo gestire il processo direttamente ai medici interni. Inoltre, è stata fortificata l’integrazione con la medicina territoriale (medici di medicina generale e specialisti) “grazie all’utilizzo delle schede di concordanza che hanno permesso un aumento dell’appropriatezza prescrittiva da parte degli specialisti che segnalano il paziente al centro, “garantendo una presa in carico precoce e un’eccellente gestione del percorso di cura”. Infine, sono stati presi accordi con l’ospedale di Avezzano (L’Aquila) per svolgere consulenze e garantire una maggiore capillarità sul territorio, in particolare per effettuare i primi screening dei pazienti. La novità del progetto sta nel supporto privato a un processo di riorganizzazione e di efficientamento del modello organizzativo, i cui vantaggi sono enormi sia a livello economico che di risultati clinici. “Il progetto – ha spiegato il manager della Asl provinciale, Roberto Testa, – è stato molto apprezzato dalla governance aziendale, che sta cercando, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, di recuperare risorse attraverso soluzioni e modelli organizzativi innovativi”.