Rifondazione Comunista: “Le loro crisi, le nostre proposte”

Nel momento in cui il Paese attraversa una crisi tra le più drammatiche della sua storia con effetti sociali devastanti i partiti di governo si scontrano su logiche e contenuti lontani dai bisogni veri del Paese. Rifondazione Comunista Sinistra Italiana avanza alcune proposte: diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, al reddito, alla casa.

I rappresentanti di Rifondazione Comunista, con il Segretario Nazionale del partito, Maurozio Acerbo, hanno manifestato stamani in Piazza Sacro Cuore a Pescara contro la crisi di governo e le conseguenze che cadranno sulle fasce più deboli della società. Acerbo ha illustrato le proposte che il suo partito avanza per contenere i pesantissimi disagi.

“Hanno varato una legge di bilancio che non dà risposta ai bisogni del Paese, a disoccupazione e precarietà diffuse, all’aumento della povertà e delle disuguaglianze, alle aspirazioni delle donne e dei giovani per un futuro senza più discriminazioni. Non hanno avuto nemmeno la dignità di tagliare l’enorme spesa militare per l’acquisto degli F35. Il recovery plan in gravissimo ritardo per le beghe e le incapacità della coalizione di governo, ma soprattutto è inadeguato perché con il suo impianto neoliberista non mette al centro il rilancio del pubblico e dei diritti in direzione di un modello sociale ed economico più giusto verso gli uomini, le donne e la natura”.

“Rifondazione Comunista scende in piazza per chiedere l’estensione del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione per tutto il 2021: nessun posto di lavoro vada perduto. Garanzia del reddito per tutte e tutti: nessuno resti senza reddito, nessuna attività economica vada perduta. Blocco degli sfratti per tutto il 2021 e sostegno all’affitto per le persone in difficoltà, piano per l’edilizia sociale per 500.000 abitazioni. Rafforzamento del pubblico a partire da investimenti per strutture, strumentazioni e personale per la sanità e la scuola. Un grande piano nazionale del lavoro partendo dall’assunzione di 500 mila nuovi dipendenti pubblici e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”.

La crisi di governo rappresenta un’ennesima pagina della degenerazione del sistema politico del nostro paese, ancora più grave perché si innesta in un quadro di crisi, gravissima, sia sanitaria che sociale, con milioni di lavoratrici e lavoratori, dipendenti o autonomi che siano, che vivono con poche centinaia di euro al mese o sono addirittura senza alcun reddito, con la prospettiva fra qualche mese di doversi confrontare con la fine del blocco dei licenziamenti e degli sfratti. Oggi più che mai è indispensabile riportare l’attenzione sui problemi enormi che vive il paese. Alla loro crisi contrapponiamo le nostre proposte per affrontare l’emergenza sociale e quella democratica: -rilancio del pubblico con un un piano per 500.000 assunzioni, -garanzia del reddito per tutti, -più risorse per sanità, lavoro, scuola, -taglio delle spese militari, -blocco dei licenziamenti e degli sfratti per tutto il 2021, -tassa sulle grandi ricchezze.