Riperimetrazione Parco Sirente Velino, passa la legge in Consiglio regionale

Approvata la legge in Consiglio regionale sulla riperimetrazione del Parco Sirente Velino. L’assise, riunita ieri a L’Aquila, ha infatti approvato la nuova disciplina del Parco con revisione dei confini.

Passa la legge sul parco Sirente Velino in Consiglio regionale e anche il giorno dopo le reazioni sono tantissime.  All’indomani dell’approvazione è il vice presidente della giunta regionale Emanuele Imprudente, assessore con delega ai Parchi, a spiegare la nuova disciplina e la revisione dei confini assume ad Iginio Cuchiarelli commissario del Parco.  Per Imprudente la legge è importante per una crescita, promozione e sviluppo del Parco partendo dal presupposto che la tutela e la conservazione sono valori fondanti ma è il momento di fare il salto di qualità soprattutto per le comunità del parco che dovranno essere coinvolte e parte attiva. La legge istituisce un comitato tecnico scientifico con presidente e direttore ma anche associazioni e altri attori saranno coinvolti.

“Vengono riconosciute le guardie del Parco e quelle ecologiche volontarie per un controllo capillare. Una rivoluzione della governance per Imprudente che taglia i costi per i revisori dei conti ad esempio e con soli 7 componenti del Cda ma la vera sfida, ha detto, per unire i territori e far amare il Parco è che i sindaci avranno la maggioranza del Cda con il presidente che sarà di loro indicazione. Sulla riperimetrazione il taglio è soltanto di circa 6 mila ettari che non hanno elementi di pregio particolari, spiega. Per Imprudente il lavoro fatto è sempre stato trasparente, anche con associazioni ambientaliste di cui hanno recepito alcune cose. La maggioranza regionale, ha detto, guarda al parco come ad una ricchezza. Uno dei valori importanti è che il commissariamento con questa norma finirà, ha detto ancora Imprudente, e potrà iniziare una nuova fase. Imprudente ha ricordato che la Regione ha anche finanziato Parco e comuni per alleviare i disagi e le sofferenze causate dalla pandemia”.

Il Parco sarà protagonista inoltre dei contratti di fiume. Si sta costruendo un protocollo di intesa con gli impianti sciistici di Ovindoli e Campo Felice e si sta mettendo in piedi la redazione del piano di gestione dei pascoli. Inoltre il Parco con la Regione sta partecipando a due Life, uno sulla flora e uno sull’orso. In generale, ha spiegato Imprudente, per la prima volta si sta facendo la carta degli habitat e si sta trasformando l’ex casa del custode a Rocca di Mezzo nella sede del Parco con già 100 mila euro di finanziamento per creare un centro visita funzionale. Prevista poi la nuova carta dei sentieri con mezzi moderni.

L’opposizione, come si sa, aveva presentato oltre 10 mila emendamenti ed anche su questo c’è stata polemica con accuse alla maggioranza di aver azzerato gli emendamenti con la così detta ghigliottina. Si è astenuto il consigliere Americo di Benedetto dal voto e lo ha anche spiegato. Il progetto riguarda un territorio dove lui è stato sindaco per 11 anni. Per lui prima di procedere con qualsivoglia modifica occorre quindi che vi sia una valutazione tecnico-scientifica che prescinda dagli umori della classe politica che dirige questa Regione. Abruzzo meno verde secondo i cinque stelle con una maggioranza che taglia 14 mila ettari di parco. Tantissime le reazioni, quella del WWF che parla di scienza vergognosa ma anche di altre associazioni ambientaliste e partiti.

Particolarmente critici i commenti delle forze di opposizione. In una nota Rifondazione Comunista parla di scempio. La maggioranza di Destra alla Regione Abruzzo, scrivono in una nota Enrico Perilli, Segreteria Regionale Sinistra Italiana Abruzzo, Stefano Lucantonio, Coordinatore Provinciale Sinistra Italiana e Pierluigi Iannarelli, Segretario Circolo Sinistra Italiana L’Aquila, ha decapitato il Parco Regionale Sirente-Velino.

“Non sono bastati anni di battaglie, 130.000 firme, un appello di 50 tra i maggiori intellettuali del Paese, decine di incontri con le associazioni ambientaliste che, cartografie e relazioni scientifiche alla mano, hanno dimostrato l’irrazionalità di questo provvedimento. Niente, come accade nella piccola politica, il desiderio elettoralistico di accontentare cacciatori e arcaici personaggi che gestiscono un po’ di voti e chiedono “mano libera” sul territorio hanno avuto la meglio. Vergogna nella vergogna, il Comune di Ocre che aveva deliberato l’ingresso nel Parco è stato, all’ultimo minuto, escluso, un pugno di cacciatori ha interloquito con solerti consiglieri di maggioranza che hanno compiuto il blitz. La valorizzazione del territorio dunque passa per la deregulation, la mancanza di tutele e conservazione. Il paesaggio, l’ambiente, la ricchezza, unica, degli ecosistemi, non valgono nulla al cospetto delle esigenze elettorali di rumorose e pericolose minoranze. Il messaggio che arriva dalla Regione a guida Marsilio è chiaro: la conservazione dell’ambiente, la scienza, la bellezza, il futuro, non valgono quanto un pugno di voti da incassare alle amministrative di settembre, invece di fare uno scatto in avanti la Regione ne fa uno indietro di decenni”.

Per il M5S da oggi la regione verde d’Italia è meno verde. “Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia hanno cancellato dalla storia dell’Abruzzo circa 14mila ettari di parco Sirente Velino” afferma il consigliere regionale pentastellato Giorgio Fedele sull’approvazione della norma che riperimetra il Parco.

“Il Partito Democratico ha già a più livelli, nei mesi scorsi, manifestato l’assoluta contrarietà alla riperimetrazione e alla riduzione dell’area del Parco Sirente – Velino fortemente voluti dalla Giunta regionale. Ora che questa disposizione è stata approvata dal Consiglio regionale, non possiamo che tornare a sottolinearne la totale insensatezza”: a dichiararlo è Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Fina sottolinea che “nel momento dell’avvio concreto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che deriva dal piano Next Generation EU fondato sugli incentivi all’innovazione e alla transizione a un nuovo modello economico basato sulla sostenibilità, si ripropongono logiche consunte, dove l’ambiente e l’ecologia vengono considerati vincoli per lo sviluppo piuttosto che opportunità. E’ una scelta che esemplifica in modo stucchevole la visione o meglio, la totale mancanza di visione di questa amministrazione regionale. Invece di adoperarsi e coinvolgere operatori e portatori di interessi su progetti che, sulla base dei nuovi paradigmi, siano in grado di intercettare le opportunità di sviluppo, a cominciare dalle nostre aree interne che potrebbero beneficiare di prospettive promettenti nella nuova fase che si è aperta, si gioca al ribasso”.