Pescara, Andrea Cascella scultore e partigiano

Pescara ricorderà lo scultore Andrea Cascella con un grande convegno, in programma sabato prossimo 27 aprile con inizio alle 17, all’ Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti d’Abruzzo, organizzato dall’ associazione culturale “La Nave di Cascella” di Silvano Console.

Il grande scultore pescarese scomparso nel 1990 all’ età di 71 anni, sarà commemorato in occasione del 74esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Relatori del convegno saranno: Giovanni Di Iacovo, assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Enzo Fimiani – storico, Silvano Console documentarista e Luca Prosperi, presidente dell’Anpi di Pescara.
Perché il 27 aprile? Perché in quella data, 74 anni fa, Andrea Cascella “Il Capitano Andrea” a soli 26 anni, ma con una solida esperienza di comandante partigiano della Decima Brigata Rocco (Valsesia-Ossola-Cusio-Verbano) sfilava per la Milano liberata in testa al corteo con Luigi Longo, Pietro Secchia, Aldo Aniasi, Cino Moscatelli e Jean Taglioretti.

“Cascella, racconta Silvano Console, proveniva da un definitivo attacco vittorioso sulle milizie dei tedeschi e dei fascisti il 16 marzo 1945 a Fara Novarese con tutti i reparti della Prima Divisione Fratelli Varalli. Era stato anche uno dei protagonisti della costituzione e della difesa della repubblica dell’Ossola, la più nota delle repubbliche partigiane. Una straordinaria esperienza di un governo che, pur essendo insediato nell’Italia fascista e occupata dai tedeschi, si dimostrò espressione di una nuova, qualificata classe dirigente che agiva con intenti profondamente democratici. In Val d’Ossola si trova riunita una straordinaria concentrazione di personalità politiche e culturali di grandissimo rilievo come Umberto Terracini, Giancarlo Pajetta, Concetto Marchesi, Gianfranco Contini, Mario Bonfantini, Carlo Calcaterra, Franco Fortini, Aldo Aniasi, e appunto il giovanissimo Andrea Cascella”.

Nel convegno del 27 aprile sarà celebrato anche il centesimo anniversario della nascita di Andrea Cascella. In particolare, il suo rapporto con Matera, nell’anno in cui la città lucana è la Capitale europea della cultura, viene mostrato in un documentario della Rai a cura di Silvano Console. Viene ricordata la retrospettiva allestita nell’ambito de “Le grandi mostre nei Sassi” di 110 sculture, nel 1993, l’anno in cui tra l’altro i Sassi sono diventati Patrimonio dell’Unesco.
Andrea rappresenta la terza generazione della celebre famiglia di artisti dei Cascella, il cui capostipite fu Basilio. Figlio di Tommaso Cascella, nipote di Michele Cascella, come il fratello Pietro, Andrea si è affermato come scultore dapprima grazie ad una collaborazione con Domenico Rambelli, faentino considerato uno dei massimi scultori del Novecento Italiano, anche se nei primi anni si dilettava nella pittura e nelle ceramiche. A Roma frequentò l’Osteria dei Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni ’40 e ’70. Nel 1949 espose le sue opere alla sua “prima”, presso la Galleria dell’Obelisco romana, per poi presenziare alla Biennale di Venezia, alla Galleria Grosvenor di Londra, al museo Guggenheim di New York ed a molte “personali” milanesi. Agli inizi degli anni Sessanta risalirono gli altorilievi per la struttura Olivetti di Düsseldorf e il bassorilievo per quella di Buenos Aires.
Esponente dell’astrattismo europeo, tra le sue opere più belle si ricordano il Monumento ai Caduti di Auschwitz, che progettò insieme al fratello Pietro, dopo aver vinto il concorso per il Monumento al Prigioniero politico Ignoto nel 1958. Nel 1964 vince il Gran premio della Scultura nella Biennale di Venezia mentre la sua arte dilaga in Europa e in America. Nel 1980 è nominato direttore dell’Accademia di Brera dove era già docente di scultura. Ha esposto nelle più prestigiose gallerie di tutto il mondo: Venezia, Milano, Roma, Londra, Chicago, Tokyo e Los Angeles. Muore a Milano nel 1990 lo stesso anno nel quale viene nominato Accademico dei Lincei.

“Poco resta della sua opera a Pescara, sua città natale, spiega Console, se si eccettuano alcune opere contenute le Museo Cascella. Ma è giusto citare le ghiere di bronzo del ponte Risorgimento. Queste erano collocate sotto quattro statue, anch’esse in bronzo, di Nicola D’Antino, divelte dal ponte Littorio progettato da Cesare Bazzani, prima che la grande struttura di comunicazione venisse minata dai tedeschi. Vinsero il concorso per le ghiere artistiche un giovane Andrea Cascella e un più maturo Giuseppe Di Prinzio. I bozzetti in gesso sono conservati nel Museo “Basilio Cascella” di Pescara”.

Sono di Andrea le ghiere del lato sud, con immagini di un Abruzzo mitico, denso di contenuti narrativi. Questa è stata forse una delle ultime opere in cui Andrea Cascella  si è espresso con una raffigurazione tradizionale prima di aderire ad un assoluto astrattismo.

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