L’Aquila, vertenza Ama: chieste le dimissioni dell’amministratore Berardi

Dopo le ore di tensione nella sede dell’Ama, accordo temporaneamente raggiunto: l’attuale contrattazione verrà prolungata fino al 31 gennaio (estensibile al 28 febbraio), in attesa delle trattative che verranno portate avanti dai sindacati. Chieste le dimissioni dell’amministratore unico Berardi.

Questa sera, dopo un momento iniziale di concitazione, frutto sicuramente anche di malintesi, abbiamo definito nuovamente le posizioni. Con i sindacati, gli assessori, alcuni consiglieri, e l’amministratore unico di Ama abbiamo lasciato l’assemblea per chiarire gli eventi scatenanti la protesta, ripristinando infine l’accordo già sancito il 15 novembre scorso. Confido nell’amministratore unico e nello spirito di servizio, nel buon senso, nella fiducia dei nostri lavoratori, i primi a battersi, i primi a sacrificarsi già dal primo gennaio con turni aggiuntivi, e i primi a cui siamo vicini nella lotta per la dignità.

Sono passate le tre di notte quando il sindaco Pierluigi Biondi pubblica queste dichiarazioni sul suo profilo Fb, al termine di un’assemblea concitata dei lavoratori dell’azienda per il trasporto pubblico locale, ama SPA, che ieri alle 22 hanno occupato gli uffici dell’amministratore unico, – Giammarco Berardi, per protestare contro il taglio degli stipendi degli autisti, e per chiedere le dimissioni dell’amministratore. Un accordo raggiunto con la mediazione degli assessori e dei consiglieri comunali presenti.

Ieri sera ad assemblea in corso sono arrivati, oltre al sindaco Biondi, anche l’assessora alle partecipate Fausta Bergamotto e quella alla mobilità Carla Mannetti, il consigliere regionale e comunale Americo Di Benedetto, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Francesco De Santis, il capogruppo del Pd Stefano Palumbo e il consigliere del Passo Possibile Elia Serpetti.

Giammarco Berardi è arrivato in azienda a mezzanotte, accolto con fischi e insulti. Tutto è nato dalla posizione assunta nelle ultime ore dall’amministratore unico, che aveva ribadito ai sindacati che non esiste alcun accordo scritto che posticipa al 31 gennaio 2020 l’azzeramento della contrattazione di secondo livello – ossia un taglio sugli stipendi dei dipendenti di 300-400 euro al mese a partire da domani, 1° gennaio -. La contrattazione è uno dei principali punti del piano di risanamento annesso alla ricapitalizzazione da 1 mln e 300mila euro approvata a novembre dal consiglio comunale, e che ha permesso di far arrivare nelle casse aziendali risorse fondamentali per la tenuta del bilancio aziendale, a cui si sono aggiunti anche i 400mila euro deliberati il 27 dicembre dal consiglio regionale. Dunque l’attuale contrattazione verrà prolungata fino al 31 gennaio (estensibile al 28 febbraio), in attesa delle trattative che verranno portate avanti dai sindacati.

Si profila una sorta di “commissariamento” dell’amministratore unico Berardi.