Invasione dei cinghiali, anche l’Abruzzo in piazza a Montecitorio

Italia invasa dai cinghiali selvatici, anche Coldiretti Abruzzo oggi giovedì 7 novembre ha manifestato davanti al Parlamento.

Non è mai stato mai così alto in Italia e in Abruzzo l’allarme per l’invasione dei cinghiali e degli altri animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano greggi, assediano stalle, causano incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini.

Una minaccia che stamani a Roma in piazza Montecitorio ha scatenato la più grande protesta mai realizzata prima con un blitz di migliaia di agricoltori, allevatori, pastori provenienti anche dall’Abruzzo insieme al presidente regionale della Coldiretti Silvano Di Primio oltre a cittadini a partire dai Sindaci con i gonfaloni e ai rappresentanti dell’ambientalismo e dei consumatori per far sentire la propria voce a difesa delle case e del lavoro con le storie di chi è stato colpito ma resiste nonostante la paura per l’incolumità della propria famiglia; presenti anche rappresentanti delle istituzioni e della politica a livello nazionale.

L’obiettivo è stato denunciare, anche con eclatanti azioni dimostrative, una emergenza nazionale e che sta provocando l’abbandono delle aree interne, problemi sociali, economici e ambientali con inevitabili riflessi sul paesaggio e sulle produzioni con le incursioni dei cinghiali che sono arrivati anche all’interno delle città minacciando la sicurezza delle persone.

Per l’occasione presentato il primo Dossier Coldiretti/Ixe’ su “Gli italiani assediati dai cinghiali”, sui rischi per la sicurezza e la salute e le proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tranquillità dei cittadini, nel rispetto della natura.

 

IN ABRUZZO 400 INCIDENTI L’ANNO

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali – di cui quasi 400 in Abruzzo – all’anno causati da animali selvatici con 13 morti nei primi nove mesi del 2019 contro gli undici registrati in tutto l’anno precedente. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti su dati Regioni e Osservatorio Asaps in occasione del blitz di questa mattina davanti a Montecitorio di migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, ambientalisti e sindaci contro l’invasione dei cinghiali e degli animali selvatici. Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato in Italia del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l’analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat. E l’Abruzzo in questo scenario non fa eccezione: secondo Coldiretti regionale sono infatti circa 400 (tra denunciati e non denunciati) gli incidenti che, annualmente, sono provocati dalla fauna selvatica nelle quattro province: circa un incidente al giorno. Una vera e propria emergenza che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti a causa della circolazione di animali selvatici e di cinghiali, che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza. Una paura – evidenzia Coldiretti – che dilaga dalla montagna alla pianura, dalle zone vicino ai fiumi fino a quelle sul mare. Ma si tratta – evidenzia la Coldiretti – solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati. All’automobilista, sempre che non debba essere portato in ospedale, non rimane che chiamare il carro attrezzi e rassegnarsi a pagare i danni senza neppure poter denunciare l’accaduto considerata la mancanza di prove.

“Non è più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione”, dice Coldiretti Abruzzo – perché la questione è destinata a peggiorare”. Secondo Coldiretti il numero dei cinghiali è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, salendo a 2 milioni in Italia e oltre 100mila in Abruzzo con particolare riferimento alle zone interne e montane. “Nella dorsale appenninica le popolazioni di cinghiali guadagnano terreno rispetto alla presenza umana con una concentrazione media di un animale ogni cinque abitanti in una fascia territoriale segnata già dalla tendenza allo spopolamento per l’indebolimento delle attività tradizionali – dice Coldiretti – L’eccessiva presenza di selvatici rappresenta un rischio sia per le persone che per l’agroalimentare italiano tra formaggi, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria. In Abruzzo sono a rischio colture tradizionali come la vite, i cereali, il pregiato zafferano, i tartufi ma anche tantissime varietà di ortaggi”.

Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.