Chieti: incendio al Cohiba, non si esclude dolo

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L’incendio a Chieti del circolo privato Cohiba divampato ieri  poco dopo le 19.00: si pensa a un corto circuito ma gli investigatori non escludono il dolo.

Poco dopo le 19.00 di ieri, alcuni residenti della zona si sono accorti del fumo che usciva dal locale su viale Unità d’Italia, allo Scalo, e hanno dato l’allarme ai vigili del fuoco di Chieti, che sono intervenuti immediatamente spegnendo le fiamme. Sembra che il rogo sia partito dall’interno, distruggendo gran parte degli arredi. Non è stato ancora accertato se l’incendio sia stato causato da un cortocircuito, ma i carabinieri indagano ad ampio raggio e non si esclude il dolo. Traffico in tilt ieri sera su viale Unità d’Italia dove l’autobotte dei vigili del fuoco ha inevitabilmente ostruito il traffico di una delle arterie principali dello Scalo ed è stato necessario, da parte della polizia municipale, regolare la circolazione. Poco meno di due mesi fa la giovane 37enne che gestisce il circolo,  aveva denunciato di essere stata aggredita da un gruppo di balordi che non aveva fatto entrare perché sprovvisti di tessera. Sabato 24 ottobre, il disco pub aveva festeggiato la sua ultima serata. Da una prima analisi pare che l’incendio non sia stato causato da un agente esterno e che le fiamme siano partite dall’interno questo potrebbe far pensare ad un corto circuito ma non esclude a priori l’origine dolosa. Al momento i carabinieri non hanno avviato alcuna indagine in attesa di una relazione dettagliata da parte dei Vigili del Fuoco che si riservano ancora di dare un parere definitivo sulle cause, resta poco più che una semplice coincidenza il particolare riguardo al fatto che proprio oggi i gestori del circolo avrebbero dovuto lasciare i locali per via di uno sfratto esecutivo.

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